Lampedusa, si rovescia un altro barcone: almeno 50 vittime

A soli otto giorni dalla tragedia di Lampedusa un altro barcone con a bordo oltre 250 immigrati si rovescia in acque maltesi: i clandestini avrebbero iniziato ad agitarsi per farsi vedere. Letta: "Drammatica conferma della situazione di emergenza"

I primi soccorsi agli immigrati naufragati al largo di lampedusa
I primi soccorsi agli immigrati naufragati al largo di lampedusa

Nuova tragedia dell’immigrazione nel canale di Sicilia. A soli otto giorni dalla strage che ha sconvolto il mondo intero, Lampedusa assiste inerme al naufragio di un altro barcone con a bordo 250 immigrati che stavano cercando di raggiungere le coste italiane. Circa 150 naufraghi sono stati tratti in salvo da una nave maltese, mentre un’altra cinquantina sono stati soccorsi della Marina militare italiana. Sarebbero stati recuperati anche i cadaveri di una cinquantina di extracomunitari. Di questi una decina sono bambini. "È la nuova drammatica conferma della situazione di emergenza", ha commentato il premier Enrico Letta.

Il mare continua a restituire i corpi degli immigrati morti nel naufragio dello scorso 3 ottobre. Oggi i sommozzatori hanno recuperato altri 28 cadaveri e il conto delle vittime sale a 339. Ma potrebbe non fermarsi qui: la stima più bassa riferita da alcuni
dei 155 sopravvissuti, parla di 518 migranti a bordo del barcone colato a picco davanti a Cala Croce, la più alta di 545. Secondo l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr), sarebbero tra 50 e 70 i corpi delle persone ancora da recuperare. Nel frattempo, un'altra tragedia si è consumata nelle stesse acque. Il naufragio di oggi è avvenuto intorno alle 17.15 in acque maltesi, al confine con quelle libiche e a circa 65 miglia a sud di Lampedusa. Un aereo militare in ricognizione nel Canale di Sicilia ha avvistato i 250 immigrati che, a bordo del barcone, hanno iniziato ad agitarsi per farsi notare. Sarebbe stata proprio la ressa a provocare il capovolgimento dell’imbarcazione. Nel frattempo la Guardia Costeria italiana ha ricevuto una telefonata da un’utenza satellitare che segnalava il barcone in difficoltà. Dopo aver localizzato la telefonata, sono state informate le autorità maltesi e al tempo stesso sono state fatte uscire le motovedette per soccorrere le persone in mare.

"La nuova tragedia avvenuta nel Mediterraneo dimostra come sia sempre più urgente lanciare una grande operazione Frontex per la sicurezza - ha commentato il commissario Ue per gli Affari interni Cecilia Malmstrom - senza azioni concrete le espressioni di solidarietà restano parole vuote". L’immane tragedia di una settimana fa non ferma i barconi. Oltre al tragico incidente di oggi pomeriggio, gli extracomunitari salvati nelle ultime ore nel Canale di Sicilia sono 503, soccorsi in cinque distinte operazioni coordinate dalla centrale operativa della Guardia costiera, nel giorno in cui la dda di Palermo ha aperto un’indagine sul naufragio del 3 ottobre e avrebbe i nomi di alcuni componenti del cartello criminale dei trafficanti.

Sempre oggi il gip di Agrigento, Alberto Davico, ha confermato il fermo del tunisino Khaled Bensalam, 35 anni, il presunto scafista del barcone della morte. "Si sono rovesciate anche le nostre priorità - ha commentato il ministro all'Integrazione Cecile Kyenge - i morti non sono morti, ma sono qui con noi".

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