Coronavirus

Bari, cittadini senza soldi si scagliano contro la banca chiusa

Poi un passante ha dato loro dei soldi per fare la spesa

Bari, cittadini senza soldi si scagliano contro la banca chiusa

A Bari c'è l'altra faccia dell'Italia chiusa in casa per evitare il contagio. È l'Italia rappresentata da chi già prima viveva in condizioni precarie e ora lo è ancora di più. Costretti a rimanere in casa per le disposizioni anti-contagio del Governo, in tanti non sanno come andare avanti. Parliamo di chi viveva di lavori saltuari, o dei lavoratori precari, o dei lavoratori in nero (grande piaga sociale, soprattutto nel Sud Italia). E le immagini del video che pubblichiamo possono essere tra quelle simbolo di questa pandemia che sta mettendo in ginocchio l'intero paese. Finora sono diventate virali le foto dei medici stanchi nelle corsie degli ospedali o con le piaghe insanguinate sul viso con la forma delle maschere che indossano per dodici ore di fila. Ora, oltre ai medici, ci sono anche i volti dei cittadini senza un minimo di reddito assicurato.

Il video è stato girato a Bari. Un uomo e una donna (si presume marito e moglie) si scagliano contro la filiale di una banca trovata chiusa. Lui lancia (sembrerebbe) un sasso contro la vetrina dell'istituto di credito e poi grida, rivolto agli agenti di polizia intervenuti sul posto, "non abbiamo più soldi". Un urlo disperato accompagnato da quello della donna che, con le mani congiunte rivolta ai poliziotti, dice: "Non abbiamo la spesa, vi prego venite a casa a vedere".

Il filmato sta facendo il giro del web. Sono quasi 70mila le condivisioni su Facebook. Le grida dei due cittadini disperati rimbombano nelle chat, sui social, nel silenzio surreale di una città chiusa in casa.
È in questi momenti concitati, però, che viene fuori anche la solidarietà, forse il lato migliore di questa epidemia. Come si legge sul quotidiano regionale "La Gazzetta del Mezzogiorno", un giovane uomo si è avvicinato alla coppia disperata e ha dato loro dei soldi per poter andare avanti, per poter comprare qualcosa da mangiare. L'uomo non ha voluto rivelare il suo nome per riavere i soldi indietro quando tutto questo sarà finito.

"È solo la punta dell'iceberg contro cui il nostro sistema si schianterà a breve se non si interviene immediatamente" ha commentato a ilGiornale.it l'onorevole barese Rossano Sasso, continuando "la gente non ha più i soldi per dar da mangiare ai figli. Con le conferenze stampa non si mangia, con i moduli di autocertificazione non si mangia. Stiamo dicendo al presidente Conte che i soldi servono subito, non fra tre mesi".


Intanto dalla Regione Puglia, l'assessore allo sviluppo economico, Cosimo Borraccino, fa sapere in una nota: "Dalla giunta regionale altri 36milioni di euro per il sostegno alle piccole e medie imprese".

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