La cattura e l'arresto sarebbe stato "una vera liberazione" anche per lo stesso Cesare Battisti. Una sensazione confermata anche dalla ricostruzione fatta dal Corriere della Sera.
"Non ce la facevo più a scappare: io lo sapevo che era iniziato il conto alla rovescia e mi chiedevo quando sarebbe terminato", avrebbe detto il latitante poche ore dopo essere stato arrestato in Bolivia."Ero stanco", avrebbe aggiunto. Una volta sull'aereo per l'Italia ha, invece, ribadito la sua innocenza: "Sono colpevole, e su questo non si discute. Ma non sono colpevole di tutto quello che mi è stato addebitato. No, non lo sono".
Il ghigno che ha mostrato al momento dello sbarco in Italia nascondeva una rassegnazione di fondo, resa evidente da un'altra frase rubata a Battisti. Quel "so che andrò in prigione" che mette la parola fine su 37 anni di latitanza, prima nella Francia di Mitterand e Sarkozy e poi nel Brasile di Lula e di Dilma Rousseff.
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