Cronache

Bengalese ucciso da un pugno: alla sua famiglia vitalizio da 2mila euro al mese

Zakir Hossain perse la vita a Pisa, lo scorso aprile, dopo che un'aggressione senza motivo: fu uno dei primi casi in Italia di knockout game. L'Inail darà un assegno alla famiglia

Bengalese ucciso da un pugno: alla sua famiglia vitalizio da 2mila euro al mese

Il 13 aprile scorso a Pisa un cameriere bengalese, Zakir Hossain (34 anni), perse la vita dopo un'aggressione subita in pieno centro. A colpirlo con un pugno un tunisino di 26 anni. Fu uno dei primi casi, in Italia, del cosiddetto "knockout game" (colpisci un passante a caso senza alcun motivo, e poi scappa). Guarda il video. Zakir era appena uscito dal ristorante dove lavorava quando fu colpito: cadde a terra, picchiò la testa contro un muro e dopo 36 ore di agonia morì.

Ora la sua famiglia percepirà una rendita permanente da parte dell’Inail di circa 2 mila euro al mese. L’assegno arriverà alla famiglia di Hossain, in Bangladesh, avrà validità retroattiva e avrà effetto fin dalla data della sua morte. Il vitalizio sgiuridamente si inquadra come "rendita ai superstiti" calcolata per il cosiddetto infortunio in itinere (ovvero la morte che sopraggiunge durante gli spostamenti di un lavoratore per raggiungere il luogo di lavoro). Il 50% dell’importo spetterà alla moglie in modo permanente finché resterà in vita, la parte restante è per i tre figli che ne potranno beneficiare fino al compimento della maggiore età, o se proseguiranno gli studi, finché non dimostreranno di essere in grado di mantenersi autonomamente.

Ad annunciare ufficialmente la notizia, domani, sarà il direttore della sede pisana dell’istituto, Giovanni Lorenzini, nel corso del consiglio comunale aperto in occasione della "Festa della Toscana" (con cui la regione celebra l'abolizione della pena di morte, voluta dal Granduca Pietro Leopoldo il 30 novembre 1786)

538em;"> dedicata quest'anno proprio a Hossain.

La città di Pisa ricorderà lo sfortunato bengalaese con una targa affissa in Corso Italia, in pieno centro, all’angolo con via San Bernardo: proprio nel luogo dell’aggressione mortale ad Hossain.

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