Una lettera di licenziamento arrivata dall'oggi al domani dopo 15 anni di lavoro: è questo quello che è successo a una donna 36enne tornata da poco a lavoro dalla sua seconda maternità.
Aveva organizzato turni con il marito e la nonna per poter gestire i piccoli ed era tornata a sedersi nell'ufficio della Reggiani Efi, azienda di Grassobbio nell'hinterland di Bergamo, tra i principali produttori di macchine per la stampa e il finissaggio del settore tessile.
"La sua mansione non esiste più, verrà aperta una procedura di licenziamento". Questo il contenuto della lettera. Nel luglio del 2015 l'azienda è stata acquisita dalla californiana Electonics For Imaging, gruppo da 790 milioni di dollari di fatturato e 2.700 dipendenti. La Efi, invece, di dipendenti ne ha 230 e un fatturato che si aggira sui 100 milioni di euro.
E così, spaventati da queste politiche americane sui licenziamenti, i dipendenti sono scesi in sciopero bloccando l'entrata dell'azienda come gesto di solidarietà per la collega.
La lavoratrice era impiegata nel settore dei pagamenti ed era entrata a far parte dell'azienda nell'ottobre 2002. Come riporta il Corriere della Sera, i sindacati avevano una riunione con i vertici dell'azienda. Emanuele Fratini della Fim Cisl ha però una sua idea: "Ci hanno spiegato che dopo una riorganizzazione non esisteva più il lavoro della signora, ma non si capisce come in un’azienda con 230 dipendenti di cui 130 impiegati non si sia trovata una collocazione alternativa. Ne discuteremo ancora".
Dall'altro lato, invece, l'amministratore delegato della Reggiani Efi Adele Genoni, membro del Women's leadership development council, spiega l'accaduto: "Non posso entrare nel caso specifico, ma siamo una società in crescita che investe molto in assunzioni e investimenti, i posti di lavoro non sono a rischio. Noi facciamo crescere i dipendenti e integriamo al meglio le colleghe che rientrano dalla maternità. Ma a volte può capitare che non sia possibile.
È un caso singolo: le competenze della persona non erano tali da poter trovare una ricollocazione, come è stato fatto tantissime volte e come faremo ancora. Può succedere che una persona possa essere licenziata".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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