Cronache

"Aiuto, papà la picchia". Così un bambino ha salvato la mamma

Il bimbo, 10 anni, ha salvato la mamma dalle botte. L'operatrice Caterina Lorenzoni ha inviato sul posto i carabinieri evitando il peggio: "Ho fatto solo il mio dovere"

Caterina Lorenzoni, l'operatrice che ha risposto alla chiamata del bimbo
Caterina Lorenzoni, l'operatrice che ha risposto alla chiamata del bimbo

Una chiamata nel cuore della notte: "Ho bisogno di aiuto, il babbo sta picchiando la mamma". A lanciare l'allarme al 112 è un bimbo empolese di appena dieci anni che vuole salvare la mamma e le sorelline dal padre violento. Dall'altra parte del telefono c'è Caterina Lorenzoni, un'operatrice della centrale regionale NUE Toscana. Mantiene la calma, acquisisce tutte le informazioni necessarie e attiva immediatamente i carabinieri. I militari dell'Arma si precipitano sul luogo della segnalazion, arrestano l'uomo riuscendo così ad evitare il peggio. "Ho fatto solo il mio dovere. Non mi sento un eroe. Semmai lo è il bambino che è stato straordinario, mi ha dato tutte le informazioni in maniera chiara e pulita", racconta Caterina in un'intervista al quotidiano La Nazione. La storia è stata rilanciata su Facebook dal presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.

La telefonata

L'episodio risale alla notte tra martedì e mercoledì. Caterina Lorenzoni è in servizio al centralino del 112 quando, attorno alle ore 3 del mattino, squilla il telefono. "Erano circa le 3 di notte - racconta l'operatrice - alla centrale regionale del 112 arriva una delle tante chiamate. Ma stavolta è la voce di un bimbo. Esordisce così: 'Buongiorno, il babbo e la mamma stanno litigando. Ho bisogno di aiuto'". Il piccolo parla sottovoce, per non farsi sentire dal papà, ma mantiene il sangue freddo. "Gli ho detto: sono qui per aiutarti. - prosegue Caterina - Poi gli ho chiesto se era in casa. Mi ha risposto di sì e allora mi sono fatta dare tutte le informazioni necessarie per inviare le forze dell'ordine".

L'intervento dei carabinieri

L'operatrice si fa carico della richiesta di aiuto allertando subito le forze dell'Ordine. "Capita spesso che i ragazzini facciano degli scherzi, ma non alle 3 di notte. - prosegue l'operatrice -E poi mi hanno insospettito i rumori di sottofondo". I carabinieri fanno il resto, salvando la mamma e le figliolette dall'uomo violento. "Questi momenti ti danno tanta carica, perché capisci che puoi fare la differenza nella vita di una famiglia e di un bambino, questo è il riconoscimento più grande. - conclude Caterina - Nel corso di ogni turno riceviamo più di 200 chiamate a testa, quello che per la gente è straordinario per noi è ordinario, ma non siamo dei robot. E vedere che la catena del soccorso funziona è un'emozione indescrivibile".

Poi si rivolge al bimbo della telefonata (il protocollo non prevede che possa risentirlo): "Avrei voglia di dirgli una cosa: 'Complimenti, sei un eroe'".

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