La Buvette

Segreti, retroscena e rumors: scoprili col podcast La Buvette

Il leader pentastellato, destreggiandosi tra continue mosse sbagliate e una serie importante di porte sbattute in faccia, è il protagonista indiscusso di questa settimana politica

Il bluff di Conte

Cosa accade tra le stanze damascate dei palazzi della politica? Cosa si sussurrano i deputati tra un caffè e l'altro? A Roma non ci sono segreti, soprattutto a La Buvette. Un podcast settimanale per raccontare tutti i retroscena della politica. Gli accordi, i tradimenti e le giravolte dei leader fino ai più piccoli dei parlamentari pronti a tutto pur di non perdere il privilegio, la poltrona. Il potere. Ognuno gioca la propria partita, ma non tutti riescono a vincerla. A salvarsi saranno davvero in pochi, soprattutto dopo il taglio delle poltrone. Il gioco preferito? Fare fuori "l'altro". Il parlamento è il nuovo Squid Game.

A Roma, dentro i palazzi della politica, non si parla d'altro che delle mosse di Giuseppe Conte. Il leader pentastellato "continua a prendere schiaffi". Un'altra "battaglia" persa, quella per la presidenza della Commissione Esteri del Senato in mano, fino a ieri, all'ex grillino filo putiniano Vito Petrocelli. Così tra i parlamentari del Movimento cresce il malcontento e c'è chi non esclude il voto anticipato come Luciano Cantone che, ai microfoni de La Buvette, lo ammette senza troppi giri di parole.

Il Movimento torna a dividersi tra governisti e contiani. Mentre lui, il leader, avverte Draghi: "Ora spetta a lui tenere in piedi questa maggioranza". Un avviso che suona più come una minaccia. Le sue posizioni pacifiste, apertamente contro l'invio di armi a Kiev agitano da tempo le correnti interne.

Luigi Di Maio, alla guida dei moderati, mantiene un profilo basso, toni distensivi e perfettamente allineati alla politica di Mario Draghi. Nonostante abbia attaccato simbolicamente la cravatta da leader del movimento al chiodo non ha mai smesso di guidare i suoi fedelissimi che lo seguono senza indugi. E mentre Conte agita la maggioranza e minaccia strappi Di Maio, insieme agli altri ministri resta al proprio posto. Tanto si sa, Conte rilancia e poi brucia.

Gioca la sua partita e bluffa.

Commenti