Alla domanda se accoglierebbe i migranti nel suo centro sociale, la risposta del socio del centro aziani è netta: "No". Niente più e niente di meno. Perché? "Perché non li voglio".
Siamo a Bologna, terra un tempo rossa e disegnata in tutti i manuali di scienza politica come sacca elettorale della sinistra. Oggi, a quanto pare, la raccaforte "democratica" si è trasformata nel fortino di chi si oppone all'accoglienza indiscriminata degli stranieri. Al centro sociale culturale "Croce del biacco", come racconta L'Aria che tira-Estate per due anni alcuni migranti hanno partecipato a un laboratorio teatrale. Ma quest'anno il progetto ha subito uno stop e ha dovuto trasferirsi nella chiesa si fronte.
Il presidente e i membri del circolo negano che ci sia il "razzismo" dietro questa scelta, ma solo una questione organizzativa. È evidente però, a sentire le interviste, che i soci del centro anziani non apprezzino la presenza dei migranti nel quartiere. "Con i cinque milioni di poveri italiani ne abbiamo di gente da aiutare prima", dice un signore. "Questi fanno diventare razzisti, anche se non lo sei". Gli fa eco un altro socio: "Ci sono stati dei furti. Noi dobbiamo vivere sereni e tranquilli e con queste persone non viviamo sereni e tranquilli"
E mentre c'è chi sostiene che "se son capaci di lavorare ben vengano", ma "quelli che vengono ora non
hanno né arte né parte" e quindi "li spedireti tuttui a casa". Altri si spingono più in avanti. E a telecamere nascoste rilasciano al cronista di La7 una frase choc: "Io li accoglierei con il lanciafiamme".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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