Cronache

Boom di stranieri nel Lazio

Un aumento del 192%

Boom di stranieri nel Lazio

Negli ultimi 10 anni c’è stato un vero e proprio boom di stranieri nel Lazio e nella Capitale. Un aumento del 192%, passando da 218mila unità del 2005, a 636mila del 2015. E oltre 524 mila solo su Roma. Dati emersi dal recente dossier sul tema della Uil di Roma e del Lazio, e dall’Eures, ricerche economiche sociali che hanno evidenziato una crescita esponenziale degli immigrati arrivati nel Lazio e appunto nella Capitale, dove c’è un’altissima concentrazione in almeno quattro municipi romani. Gli immigrati in questione hanno un’età media intorno ai 34 anni e sono in prevalenza donne, soprattutto nel I Municipio e il VI. Lì infatti c’è una maggiore disponibilità ed economicità degli alloggi. A trasferirsi sono soprattutto i giovani, circa il 50% di persone tra i 15 e i 39 anni, e i giovanissimi (fino a 14 anni), che rappresentano il 16%.

Appena il 3% el totale di immigrati è invece over 65, contro un 20,7% di rappresentatività della popolazione regionale. La comunità straniera più numerosa, sia sul territorio romano che laziale, è quella romena che conta infatti 224mila unità, pari al 35,3% del totale, seguita da quella filippina, con 45mila presenze di cui il 90% solo su Roma, e da quella bengalese con 31,3mila unità. I cinesi sono ottavi nella graduatoria con 20,6mila unità. Per quanto riguarda invece la distribuzione su Roma, bengalesi e cinesi sono concentrati prevalentemente nel centro storico della Capitale e nel settore orientale (municipi V e VI), dove maggiore è la presenza di attività commerciali, mentre è molto più eterogenea la distribuzione degli immigrati filippini, peruviani e romeni. Sul fronte lavoro sono 260mila nel Lazio, e 200mila solo a Roma, gli occupati di cittadinanza straniera, ovvero l'11,3% sul totale degli occupati nella Regione e nella Capitale. E questa crescita esponenziale di stranieri, sommata all’attuale e ininterrotta affluenza di profughi, sta creando non poche tensioni. Proprio come quella di qualche giorno fa nella zona Tiburtina, dove da tempo è stata allestita una tendopoli. La gente notando l’arrivo di un’altra ventina di immigrati, fra urla e spintoni urlava: “Basta profughi, non gettate altra benzina sul fuoco. Siamo saturi”.

I profughi prima ben accolti, ora cominciano ad essere respinti dai cittadini che per protesta sono scesi in piazza. Il tamtam è cominciato una settimana fa, quando nel quartiere è partito il volantinaggio di allerta alla cittadinanza per l’arrivo dei profughi. Sono seguite le "sorveglianze" spontanee per verificare le notizie che circolavano, con i cittadini che facevano la spola a turno per capire cosa stesse succedendo. Presenti anche alcuni attivisti di Casa Pound. Molti hanno trascorso la notte in strada per impedire il trasferimento dei migranti, che non possono di certo affrontare l’inverno nella tendopoli. E proprio come è accaduto nel quartiere Tor Sapienza, altra zona periferica di Roma, si sta assistendo nuovamente ad una “guerra fra poveri”. “È una situazione inaccettabile”, dichiarano gli esponenti di Fdi-An che si dichiarano pronti a mobilitarsi per impedire questo nuovo e assurdo trasferimento ai danni dei residenti.

La sinistra continua irresponsabilmente a scaricare l’immigrazione selvaggia nelle periferie, anziché evitare nuove tensioni sociali nei territori, soprattutto in un momento in cui il Comune sta per avviarsi verso la delicata gestione commissariale dopo la pessima amministrazione Marino.

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