Cronache

Borghezio fa visita ai sinti e loro lo portano in tribunale

Tensioni tra sinti e il lumbard Borghezio, denunciato per odio razziale. Domani il faccia a faccia in tribunale a Milano

Borghezio fa visita ai sinti e loro lo portano in tribunale

L’europarlamentare leghista Mario Borghezio questa mattina ha incontrato i sinti del campo di via Guerra a Mantova. Un dialogo difficile e teso per l'ipotetica chiusura del campo in caso di vittoria della Lega alle prossime elezioni. Borghezio e' risoluto: "Se vinciamo alle amministrative noi daremo un nuovo regolamento al campo" ma l'associazione Sucar Drom ribatte: "Noi vogliamo lasciarlo".

Non sono mancati i momenti di tensione, sia quando Borghezio ha fatto riferimento al fatto che "spesso nei campi nomadi si trova la refurtiva dei furti" sia quando qualche abitante lo ha apostrofato ironicamente con la mano tesa gridando "fascista".
Sarà forse destino ma Mario Borghezio, europarlamentare per la Lega Nord, e i membri dell’associazione di cultura sinta e rom Sucar Drom, sono destinati a incontrarsi nuovamente. Si rivedranno infatti domani al tribunale di Milano, dove Borghezio si presenterà nei panni di imputato per discriminazione razziale e diffamazione aggravata dalla finalità di odio razziale ed etnico. Ad accusarlo, per alcune frasi offensive sui rom che il lumbard aveva pronunciato alla trasmissione La Zanzara di Radio24 nell’aprile 2013, sono alcune associazioni, tra le quali Sucar Drom. Borghezio fa visita ai rom e loro lo inseguono, questa volta però si tratta di una denuncia a carico dell'europarlamentare per odio razziale. Chissà che in previsione dell'incontro di domani anche il blitz di stamattina non sia stato studiato a tavolino per aumentare la tensione. Secondo la presidente dell'associazione Sucar Drom l'iniziativa e' servita ad aumentare la rivalità tra le parti e spiega il motivo della denuncia: "lo abbiamo denunciato perché in occasione della visita di una delegazione rom al Parlamento per la giornata della Memoria aveva dichiarato di sperare che non portassero via gli arredi della Camera».

Non rimane che attendere l'ardua sentenza.

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