Cronache

Bossetti alla moglie: "Dovevi darmi un alibi. Butta via quei coltelli"

Le intercettazioni dei colloqui avvenuti in carcere tra Bossetti e la moglie

Bossetti alla moglie: "Dovevi darmi un alibi. Butta via quei coltelli"

Nuove particolari su Massimo Bossetti, il muratore di Mapello in carcere dal giugno 2014 con l'accusa di aver ucciso Yara Gambirasio. In un colloquio in carcere Bossetti accusa la moglie, Marita Comi, di non avergli fornito un alibi. Il colloquio, come riporta Repubblica, avviene il 26 giugno dell'anno scorso, non molto tempo dopo l'arresto (avvenuto il 16 giugno). Bossetti: "Sul giornale c'è su l'articolo... che tu hai detto che non sapevi dove mi trovavo quel giorno lì a lavorare...". La donna replica: "Allora, io non ho fatto nessuna dichiarazione sui giornali, assolutamente... Ascolta, io gli ho detto... perché mi hanno chiesto, a che ora sei arrivato... Gli ho detto 'non mi ricordo' Massi". Bossetti si lamenta: "Il marito non trova un alibi con la moglie...". E lei prova a spiegarsi: "Ecco ma dopo, dopo ci ricamano sopra Massi. E' per quello che non devi ascoltare, non devi leggere i giornali. Non è vero, gli ho detto solo che non mi ricordo a che ora sei arrivato. Gli ho detto che comunque di sicuro prima delle 19.30, perché comunque cenavamo sempre insieme, e poi, siamo sempre insieme anche la sera". Il muratore aggiunge un particolare che gli sembra importante: "Usciamo sempre a fare la spesa insieme, ho detto io". Lei replica: "La spesa? Ma comunque siamo sempre a casa alla sera. Guarda che loro mi hanno chiesto un'ora, l'ora non mi ricordo. Massi, non posso dirgli un'ora che non mi ricordo, capisci? E' per questo che non mi sento di dire bugie, Massi, devo dire solo la verità... basta. La dico io e la devi dire anche tu, hai capito? Basta".

In un altro colloquio, il secondo, avvenuto il 3 luglio 2014, Bossetti si mostra preoccupato quando la moglie gli racconta che gli inquirenti, durante una perquisizione nella loro casa, hanno portato via alcuni oggetti. "Hanno tirato fuori tutto Massi", dice la Comi. E Bossetti le risponde con una domanda: "Hanno tirato fuori quel coltello là? Ti ricordi?. E lei: "Sì". Il muratore: Quello lo tenevo se entrava qualcuno in casa". La moglie "Non l'hai mai usato, sei sicuro?". Lui la rassicura: "Mai, mai". Lei più serena: "Non troveranno niente Massi?". Lui: "Non troveranno niente perché non ho fatto niente".

I due coniugi tornano a parlare di coltelli in un altro colloquio, avvenuto il 29 luglio. La moglie: "Ascolta, alt un attimo... i due coltellini". Bossetti: "Tre". La Comi: "Mi avevano detto che erano due... tre, a parte quello grosso, erano in una scatola... Lì ho trovati io ieri sera... ce li ho lì nella borsa". A quel punto Bossetti le dice sotto voce: "Tirali via...". E lei: "Quanti ne hanno allora, quanti ce ne avevi?". Il muratore: "Quei due piccolini... uno nel cassetto, nel comodino quello tipo Rambo". La donna: "Allora quanti ne avevi, quattro?". E lui: "Ma quei due lì non sapevo di averli, giuro, l'ho letto...". La donna: "Scusa eh...". Bossetti insiste: "Buttali... buttali... capito? Buttali via".

Quelle foto sul pc di Bossetti

Gli inquirenti hanno individuato anche foto di "ragazze di giovane età mentre eseguono esercizi di danza" e immagini "riconducibili a mappe satellitari delle zone ovest della Provincia di Bergamo". Il particolare emerge dagli atti dell’indagine che il pm bergamasco Letizia Ruggeri ha appena chiuso in vista della richiesta di giudizio per il carpentiere che risponde di omicidio aggravato dalle sevizie e dalla crudeltà per la morte della ragazzina di 13 anni. Secondo gli accertamenti sul pc in uso a casa Bossetti, sono state individuate non solo foto - che erano state cancellate - sia di atti sessuali "sado-maso" sia "pornografiche di ragazze che evocano situazioni ed ambienti fanciulleschi a cui non è attribuibile un’età certa".

Inoltre, secondo le analisi degli inquirenti e degli investigatori, il muratore, navigando su internet, avrebbe cercato, accanto a vicende che riguardano sesso e ragazzine, di informarsi sul caso di un "tentato rapimento di una bambina bulgara di 6 anni da parte di due adulti" e su un articolo intitolato "violenza sessuale su una minore, trentenne agli arresti domiciliari".

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