Cronache

Brescia, minaccia di morte i vicini e la loro bambina di tre anni: in casa un arsenale e droga

Il 20enne, dopo aver lanciato oggetti dalla finestra, se l'è presa con il vicino di casa e con la figlia piccola di 3 anni. Dopo la denuncia, i carabinieri hanno perquisito il suo appartamento: arrestato

Brescia, minaccia di morte i vicini e la loro bambina di tre anni: in casa un arsenale e droga

Li avrebbe minacciati esplicitamente di morte e, in particolare, avrebbe aggredito (verbalmente) la loro bimba di tre anni, urlando: "Ammazzo te e tua figlia". È accaduto a Ospitaletto, in provincia di Brescia, dove un ragazzo italiano di 20 anni avrebbe intimorito la famiglia dei suoi vicini di casa, spaventandoli a tal punto da costringerli a chiedere ospitalità ad alcuni parenti lontano dalla loro casa di proprietà.

Le urla del giovane

Secondo quanto riportato dal Giornale di Brescia, la rabbia (immotivata) del giovane contro la famiglia dei vicini sarebbe esplosa venerdì sera. Nel condominio dove abita il ragazzo, insieme alla madre e al fratello, vivono anche queste tre persone che nella serata di venerdì, intorno alle 22, avrebbero sentto il 20enne lanciare oggetti, tra cui piatti e bottiglie, dalla finestra verso il giardino comune e la via sottostante. Il vicino (e padre della bambina) si sarebbe quindi affacciato per capire cosa fosse successo e a quel punto sarebbe stato coperto di insulti e di minacce.

Una casa piena di armi e droga

Quando i carabinieri sono arrivati, chiamati dalla famiglia preoccupata, hanno perquisito la casa del ragazzo. Al suo interno sono stati trovati 50 grammi di hashish, 15 grammi di marijuana, un revolver (funzionante) calibro 22, due coltelli a serramanico e un tirapugni. In base a quanto riportato, sul 20enne era già incorso un'attività di approfondimento da parte dei carabinieri, per questo motivo, alla denuncia dei vicini, le forze dell'ordine hanno visitato il suo appartamento.

Il giovane è stato arrestato e per lui sono stati disposti l'obbligo di dimora e il divieto di uscire di casa nelle ore notturne in attesa della prossima udienza, fissata per il 22 novembre.

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