Cronache

"Gli italiani barano". Gli stranieri rosicano e ci boicottano pure a bridge

Team stranieri si rifiutano di giocare con la Nazionale azzurra, rispolverando una vecchia questione del 2014, dove gli italiani erano stati poi assolti in appello

"Gli italiani barano". Gli stranieri rosicano e ci boicottano pure a bridge

Nervi tesi all'European Qualifier 2021, il campionato di qualificazione organizzato dalla Lega Europea di Bridge per i Mondiali del 2022, dove alcuni team stranieri si sono rifiutati di affrontare la Nazionale italiana. Dopo gli scozzesi, anche i giocatori di Galles, Slovenia, Lituania, Ucraina e Lettonia hanno deciso di evitare il confronto con i nostri giocatori, accusati, secondo quanto riportato dal Telegraph, di barare.

I team stranieri: "Gli italiani barano"

I team degli altri Paesi avrebbero infatti messo in mezzo uno dei giocatori più forti che abbiano in Italia, il grossetano Fulvio Fantoni, classe ’63. Fantoni è attualmente il numero 6 al mondo, ed è uno dei dieci giocatori a livello mondiale a potersi vantare della Triple Crown of Bridge, dato che ha vinto i tre Campionati più prestigiosi, Bermuda Bowl, Olimpiadi, Mondiali a coppie. Fantoni ha vinto sei titoli mondiali, tre campionati europei a squadre, sei Coppe dei campioni, ventisei campionati italiani. Insomma, un pezzo da novanta che ha iniziato a giocare a carte all’età di soli dieci anni.

Come riportato da Il Messaggero però, agli Europei di bridge del 2014 in Croazia, ai quali aveva partecipato con il compagno Claudio Nunes, era stato accusato di aver imbrogliato. Secondo le dichiarazioni di un giocatore norvegese gli italiani avevano disposto le carte così da poter comprendere l'uno la mano dell'altro. Il fisico Maaijke Mevius dell'Istituto olandese di radioastronomia, in seguito, aveva affermato di avere riscontrato uno schema nel modo di mettere le carte dei due giocatori. Per quel motivo la Lega Europea di Bridge aveva aperto quindi una inchiesta, al termine della quale i due giocatori vennero condannati all'interdizione dagli eventi europei per cinque anni e al divieto di fare coppia. Sentenza che cambiò in appello, quando nel 2018 i due giocatori sono stati assolti dal Tribunale arbitrale internazionale dello sport.

Fantoni ha adesso dichiarato:“Quanto è accaduto in questi giorni è assurdo. Ogni volta che dovevano giocare contro l'Italia, le altre squadre non si sono presentate. Mai vista una cosa del genere. Siamo stati assolti dal Tribunale arbitrale dello Sport. Alcuni giocatori evidentemente hanno deciso di fare ostruzionismo e queste manovre ci hanno impedito, di fatto, di giocare. Inoltre, assurdo nell'assurdo, seppure le accuse fossero state fondate, ed erano totalmente false, gli anni previsti dalla condanna, in teoria, sarebbero trascorsi. Ma lo ripeto, siamo assolutamente innocenti ed è stato riconosciuto da un tribunale internazionale”.

Fantoni: "Non faccio comodo come avversario"

Il giocatore italiano ha poi continuato specificando di aver fatto “appello per far valere i miei diritti. La Lega europea di Bridge è stata anche condannata a risarcire l'80% delle spese che avevo affrontato per difendere la mia immagine e ottenere giustizia. Direi che quello che stanno facendo questi giocatori è accanimento. Non so come spiegarlo. Per di più, nel caso di campionati europei e mondiali, la partecipazione dei giocatori deve essere approvata da un apposito Comitato. Così è stato nel mio caso. Allora, mi domando, perché la Lega europea di bridge ha accettato questa ribellione?”. Il rifiuto a gareggiare da parte dei team stranieri avrebbe potuto anche mettere a rischio la partecipazione della nostra Nazionale ai prossimi Mondiali. Adesso però si deve riuscire a capire perché sia avvenuto tutto questo.

“Sono stato numero uno al mondo, dal 2005 al 2015, di certo non faccio comodo come avversario”, ha buttato sul piatto Fantoni che aspetta di sapere a quali conseguenze andranno incontro i team che si sono rifiutati di giocare contro gli italiani. “Attendo di sapere cosa deciderà la Federazione e poi mi confronterò con il mio avvocato. Di certo, non ho alcuna intenzione di arrendermi.

Qui non si tratta più soltanto di un campionato ma dei miei diritti”, ha concluso il giocatore.

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