Coronavirus

Burioni:" Potremmo sperimentare i vaccini sugli animali"

Nel corso della trasmissione "Che tempo che fa", il virologo Roberto Burioni ha aperto alla possibilità di sperimentare il vaccino sugli animali domestici "nel pieno rispetto e senza farli soffrire o sacrificarli" perchè potrebbero "essere fondamentali nello sconfiggere questa malattia"

Burioni:" Potremmo sperimentare i vaccini sugli animali"

I gatti sono avvisati: potrebbero essere loro a sperimentare i vaccini nella lotta al Coronavirus. Più in generale, gli animali domestici potrebbero darci risposte significative se, come è vero, anche loro possono contrarre il Covid-19. "I nostri amici a quattro zampe potrebbero darci una mano fondamentale nello sconfiggere questa malattia".

I gatti potranno fare da "cavie"

Ha parlato così il virologo Roberto Burioni nel corso della trasmissione televisiva "Che tempo che fa" quando è stato chiamato in causa sulla possibilità di sperimentare i vaccini sui gatti, anche loro non immuni dal virus. "Il fatto che gli animali possano essere contagiati non è solo un elemento negativo", afferma ai microfoni della Rai, speficando che "nel pieno rispetto degli animali e senza farli soffrire e senza sacrificarli, il fatto che gli animali possono contrarre questa malattia, in un modo molto lieve come sembra sia successo ad un gatto, ci permetterà di avere un notvole vantaggio nella sperimentazione dei vaccini".

Gli animali positivi

In realtà, la tesi di Burioni sugli animali contagiati è ancor più "confermata" dal fatto che, un documento pubblicato dall'Istituto Superiore di Sanità dimostra che, fino a questo momento, sono ben 4 i casi di positività nel mondo tra gli animali di compagnia: due cani ed un gatto ad Hong kong ed un gatto in Belgio. "In tutti i casi, all'origine dell'infezione negli animali vi sarebbe la malattia dei loro proprietari, tutti affetti da COVID-19".

"Una mano fondamentale"

Tra l'altro, è notizia di poche ore fa che addirittura una tigre, nello zoo di New York, sarebbe positiva al Coronavirus. Questi felini contagiati, però, devono far dormire sonni tranquilli agli animalisti. "Nessuna paura per gli animalisti, non vogliamo farli soffrire - ha affermato Burioni, che ha fatto una paragone importante con l'Hiv, perché "una delle cose che ha rallentato moltissimo la ricerca di un vaccino contro Hiv, il virus che causa l'Aids, è stata la mancanza di modelli animali. Per questo virus, invece, potremmo averli. Ripeto, senza fargli del male, i nostri amici a quattro zampe potrebbero darci una mano fondamentale nello sconfiggere questa malattia".

"Giù le mani dagli animali"

Come sempre quando si tratta di animali, il web è già diviso: se da un punto di vista scientifico gli animali domestici rappresentano una speranza per contrastare l'epidemia, dall'altro lato, però, c'è subito il veto da parte di alcuni padroni. "I nostri amici animali domestici, cani e gatti, non si toccano! - è il commento di Chiara su Twitter - sono nostri amici e compagni di vita, ora più che mai!".

Come si legge su Repubblica, il professore ha risposto anche ad una serie di domande dei telespettatori smentendo categoricamente che il contagio possa arrivare dalle onde del 5G che "Trasmettono la voce" e ribadendo, però, l'importanza dei controlli anche sulle persone guarite perché questo virus "può rimanere per molte settimane anche dopo la scomparsa dei sintomi. In questo caso il paziente è contagioso".

Per questa ragione è molto importante il doppio tampone che, soltano in caso di esito negativo, garantisce la completa guarigione e la sicurezza per gli altri.

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