Coronavirus

C'è il via libera dell'Aifa. La sfida della terza dose è la nuova variate Mu

L'Ema: "Gli Stati procedano con i richiami". Figliulo: "Le fiale ci sono, via con i fragili".

C'è il via libera dell'Aifa. La sfida della terza dose è la nuova variate Mu

Mentre la campagna vaccinale è a un passo dall'immunità di gregge e mentre l'inizio del terzo giro di iniezioni è sempre più vicino, nei laboratori di tutta Europa si lavora sulle varianti del futuro. A dimostrazione del fatto che non stiamo giocando solo in difesa ma anche in attacco.
I ricercatori lo sanno bene: solo anticipando di qualche settimana quel che sarà, si riuscirà a fermare per tempo il virus modificato. Non ci si può più limitare al tracciamento e allo studio a posteriori della variante Covid quando è già diffusa tra la gente.
A preoccupare è la nuova variante Mu, successiva alla Lambda. La mutazione potrebbe infatti sfuggire all'immunità. E questo vorrebbe dire dover aggiornare il vaccino per la terza dose poco dopo il suo debutto. «Stiamo monitorando molto attentamente quello che succede in termini di varianti emergenti - spiega Marco Cavaleri, responsabile Vaccini e prodotti terapeutici per Covid dell'Ema - in stretto contatto con gli organismi internazionali. A parte la Delta, diventata dominante e sulla quale siamo focalizzati, stiamo esaminando anche altre varianti che potrebbero diffondersi, come la Lambda e più recentemente la Mu. Quest'ultima potenzialmente potrebbe essere più preoccupante, perché ha dimostrato una maggiore capacità di sfuggire all'immunità. Non abbiamo ancora dati per dire che la variante Mu si sta diffondendo molto - ha precisato - né per sapere se potrà soppiantare la Delta. Ma in ogni caso discuteremo con gli sviluppatori, per cercare di capire se e quanto i vaccini hanno una capacità di protezione anche nei confronti di questa variante».
In attesa di approfondimenti sulla formulazione delle nuove fiale per la terza dose, si procede con i vaccini disponibili oggi. Ema conferma che saranno somministrati Pfizer (che produrrà 50 milioni di dosi in più all'anno grazie alle due nuove sedi appena autorizzate in Germania) e Moderna anche agli over 80 e agli ospiti delle Rsa. E dà il via libera a ogni singolo Stato per cominciare le iniezioni a chi ha la copertura vaccinale in scadenza. Nel frattempo il comitato Ema condurrà una valutazione accelerata dei dati forniti dalle aziende che include i risultati di uno studio in corso su circa 300 adulti che hanno ricevuto la terza dose dopo circa sei mesi dopo la seconda. L'esito di questa valutazione è attesa in poche settimane ma, suggerisce Cavaleri, è meglio non aspettare e cominciare subito. Anche perchè è la stessa Aifa ad ufficializzare il suo benestare sulla terza dose. Un ok ben accolto dai virologi, soprattutto in vista della ripresa (prevedibile) dell'infezione. «Oggi c'è un leggero calo di contagi ma dobbiamo programmare e pianificare anche scenari che prevedono un nuovo colpo di coda della pandemia - commenta il virologo dell'Università di Milano, Fabrizio Pregliasco - e attrezzarci al meglio per mettere in sicurezza i più fragili. Ecco che la terza dose di vaccino anti-Covid agli immunodepressi e agli anziani fragili va nella giusta direzione».
Rassicurazioni arrivano dallo stesso commissario straordinario per l'emergenza Francesco Paolo Figliuolo: «Le dosi ci sono, ne abbiamo in maniera più che sufficiente per poter fronteggiare questa terza dose - spiega - Gli scienziati parlano di richiamo con vaccini Rmna, parliamo di Pfizer e Moderna. A livello tecnico ci stiamo adoperando, stiamo mettendo a punto i dettagli dei sistemi informatici».
E velocemente lo staff di Figliuolo sta lavorando «per affinare la platea dei primi che riceveranno il booster. Saranno 3 milioni di immunodepressi. Sulla sicurezza dei vaccini non c'è alcun dubbio.

I quattro vaccini approvati hanno completato tutte e tre le fasi sperimentali canoniche richieste da Ema.

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