Guerra in Ucraina

"Putin come Hitler?". E Cacciari sbotta in tv

Il filosofo attacca senza mezzi termini chi paragona la figura di Putin a quella di Hitler: "Una perfetta idiozia che vale solo come volgare propaganda"

"Putin come Hitler?". E Cacciari sbotta in tv

L'accusa di fondo che in molti hanno avanzato da circa due mesi a questa parte è davvero forte, una tesi che paragona la figura di Vladimir Putin a quella di Adolf Hitler. Ma davvero si può effettuare un'uguaglianza tra i due? C'è chi fa notare che si tratta di una pratica impossibile, poiché andrebbero messe a confronto due epoche storiche completamente differenti e circostanze che tra di loro non possono essere assimilate con estrema superficialità.

L'argomento in questione è stato al centro dell'ultima puntata di Non è l'arena, programma in onda su La7 la domenica sera, che si è occupato di prendere in esame la situazione che il mondo sta attraversando mentre è in corso il conflitto militare tra Ucraina e Russia. Una voce importante è stata quella di Massimo Cacciari, che senza mezzi termini se l'è presa con chi continua a paragonare Putin a Hitler: "Si tratta di una perfetta idiozia che vale solo come volgare propaganda".

Come mai il filosofo ha una posizione così netta nei confronti di questa tematica? A suo giudizio non bisognerebbe farsi guidare dall'istinto, ma ragionare in maniera distaccata e tenendo bene in mente tutte quelle che sono le effettive differenze. "Quando si vuole demonizzare l'avversario è naturale che si usi l'immagine del demonio, cioè di un male assoluto", ha fatto notare. Agire in questo modo, sostiene Cacciari, non è solo facile e superficiale ma soprattutto "perfettamente idiota".

Il filosofo ha posto l'accento sul fatto che le tragedie che stiamo vivendo "non hanno nulla a che fare con quello che ha rappresentato il nazionalsocialismo e la figura di Hitler", né dal punto di vista ideologico né da un punto di vista strategico-politico. I pensieri di Cacciari non vanno messi in relazione solo all'attuale conflitto militare tra Ucraina e Russia, ma andrebbero presi in considerazione ogni volta che si parla di qualsiasi conflitto avvenuto dalla Seconda Guerra Mondiale in poi.

"Se vogliamo parlare seriamente di nazismo allora facciamo un discorso sulla straordinarietà dell'esperienza nazionalsocialista anche nei confronti del fascismo", ha aggiunto il filosofo. Che infine ha voluto ammonire pure tutti coloro che in maniera frettolosa e sbrigativa parlano di nazi-fascismo, anche se in fin dei conti c'è stata un'alleanza politica: "È una stupidaggine. Ideologicamente e culturalmente sono due fenomeni che andrebbero rigorosamente distinti, se si dovesse ragionare.

Ma non è più di moda ragionare".

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