Cronache

Calderoli scrive al Papa: "Può un prete chiamarci non cristiani?"

Dopo l'accusa di don Vigorelli, la richiesta al Pontefice: "Prenda provvedimenti"

Calderoli scrive al Papa: "Può un prete chiamarci non cristiani?"

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata dal senatore Roberto Calderoli a papa Francesco, dopo l'accusa lanciata dal pulpito da don Alberto Vigorelli, convinto che "o si è con Salvini o si è cristiani".

Sua Santità,

Mi permetto umilmente di disturbarVi per sottoporre alla Vostra attenzione un caso
che ritengo meriti un intervento da parte non solo della Conferenza Episcopale
Italiana, ma anche della stessa Santa Sede.

Il caso è quello di don Alberto Vigorelli, il sacerdote della parrocchia Santo Stefano
di Mariano Comense che domenica, nel corso della santa messa, davanti a famiglie e
bambini, dal pulpito, nella sua omelia, ha ammonito che 'o si sta con Salvini o si è
cristiani' durante il commento della lettura de Il giudizio finale, passaggio del
Vangelo di Matteo sull'accoglienza degli stranieri: "Perché ho avuto fame e mi avete
dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete
accolto".

Parole che, peraltro, lo stesso don Vigorelli ha ribadito a distanza di 48 ore,
rispondendo alle domande dei giornalisti, confermando quindi che non si è trattato
di un’uscita non ponderata ma di una convinzione in lui radicata, arrivando a
rincarare la dose aggiungendo che le parole di Salvini sono 'pensieri che vanno
contro la Parola di Dio'.

Si tratta di un’affermazione gravissima, non tanto per la sua evidente e indubbia
valenza politica, ma perché fatta da un sacerdote, tra l’altro nel massimo esercizio
della sua funzione spirituale e liturgica, quella della santa Messa.

Una simile affermazione sottintende che 'chi sta con Salvini' non può dunque essere
un buon cristiano ed è quindi escluso della Chiesa.

Ma chi è don Alberto Vigorelli per giudicare i pensieri di Salvini contrastanti con la
parola di Dio?

Un giudizio di questa gravità non può spettare ad un singolo parroco.

È evidente che don Vigorelli ha travalicato quelli che sono i suoi compiti,
arrogandosi il diritto di sentenziare sulla libera opinione espressa sempre e solo
nell’ambito della democrazia da un segretario politico di un movimento e da parte di
tutte quelle centinaia di migliaia di oneste persone che sostengono attivamente
questo movimento e che rispettano quotidianamente i dettami del buon cristiano.

Santo Padre non restate indifferente di fronte ad un simile errore di un vostro
sacerdote: intervenite, adottate gli opportuni provvedimenti, che non possono
limitarsi a delle semplici scuse, valutate la rimozione di don Vigorelli, per la serenità
sua e della comunità parrocchiale a lui affidata.

Vi ringrazio per la vostra attenzione.

Sen. Roberto Calderoli

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