Coronavirus

"Felice per il vaccino": gli ultimi giorni di Camilla

Dolore e rabbia tra gli amici e conoscenti della 18enne di Sestri Levante morta dopo aver ricevuto il vaccino AstraZeneca

"Felice per il vaccino": gli ultimi giorni di Camilla

Camilla se n’è andata in pochi giorni, in un letto dell’ospedale San Martino di Genova, dove era stata ricoverata lo scorso 5 giugno dopo che si era ripresentata in pronto soccorso con deficit motori, e la tac cerebrale aveva dato esito emorragico.

Gli amici: "Le piaceva sentirsi libera"

Era felice di aver ricevuto il vaccino, anche per se stessa, finalmente libera di concentrarsi sulla maturità e subito dopo di godersi l’estate. Sia per i suoi familiari e tutti coloro che aveva accanto. Come riportato dal Corriere, un compagno di classe dell’Istituto tecnico “In Memoria dei Morti per la Patria” di Chiavari, dove si stava per diplomare in ragioneria, indirizzo Amministrazione, finanza e marketing, ha raccontato che Camilla “aveva l’esame di maturità ma già pensava alle vacanze e alla pallavolo, la sua grande passione. Le piaceva sentirsi libera”. Maggiorenne dallo scorso dicembre, la ragazza amava il mare, frequentava l’oratorio e già pensava al campionato di volley femminile e a iscriversi all’università.

Era soprannominata bomber perché le sue schiacciate sul campo erano come bombe. Federico Galdolfo, il dirigente della Vbc Casarza ligure, la squadra dove giocava, la descrive “dolce ed energica al tempo stesso, aveva un grande entusiasmo, una trascinatrice per le compagne, un martello per le avversarie. Camilla si era presa un anno sabbatico per via del Covid ma voleva riprendere il prossimo campionato. Grazie a lei lo scorso anno abbiamo ottenuto la promozione in seconda divisione e quest’anno ci stiamo giocando un nuovo passaggio di categoria”. Oggi ci sarebbe dovuta essere la semifinale playoff, ma è stato tutto rimandato, in segno di rispetto a Camilla e alla sua famiglia, il padre Roberto noto geometra, la madre Barbara Spoto impiegata in uno studio di commercialisti a Chiavari, la sorella maggiore studentessa di 23 anni. La Federazione italiana di pallavolo ha voluto ricordare la giocatrice e stringersi alla famiglia della ragazza: “Oggi, a solo 18 anni, la giovane pallavolista Camilla Canepa ci ha lasciato. In questo tragico momento tutto il mondo del volley è vicino ai parenti di Camilla”.

L'ultimo gesto d'amore di Camilla

Lutto per la pallavolo, lo sport e la città dove viveva Camilla. La sindaca di Sestri Levante, Valentina Ghio, ha commentato quanto avvenuto: “È una tragedia che mai avremmo voluto vivere. Ho seguito giorno dopo giorno questa tragedia, i due interventi subiti da Camilla, la grande preoccupazione di chi le è stato accanto e che oggi è dolore immenso, difficile da gestire”. I genitori hanno dato il consenso alla donazione degli organi che potranno salvare altre vite umane.“Se questo può salvare altre vite è giusto che i suoi organi siano donati, lei avrebbe voluto così” hanno detto i suoi genitori, ancora molto giovani.

Lutto cittadino e cancellazione del premio Andersen per aspiranti scrittori di fiabe dedicato allo scrittore danese Hans Cristian Andersen che soggiornò nella cittadina ligure. La 18enne era una ragazza solare, con tanti amici e interessi, e i suoi amici del Casarza l’hanno voluta salutare con queste parole: “Siamo affranti e ci mancano le parole. Ciao Cami”. Camilla è sempre stata una ragazza molto solare, trainante per tutta la squadra. La mamma e il papà ogni mattina, dal giorno del suo ricovero nel reparto di Rianimazione, si presentavano in ospedale. Solo 5 giorni dopo aver ricevuto la prima dose di AstraZeneca, la 18enne aveva iniziato a non sentirsi bene e il 30 maggio si era rivolta al pronto soccorso di Lavagna. Poi l’arrivo al Policlinico San Martino di Genova “in condizioni già compromesse”.

Stava preparando l'esame di maturità

Michele Pastorino, che con Camilla ha condiviso gli ultimi 5 anni di studi, ha tenuto a dire che“Camilla non sarà morta invano se, dopo di lei, non morirà più nessuno a causa del vaccino AstraZeneca”. Entrambi stavano preparando l’esame di maturità e si erano salutati per l’ultima volta circa una settimana fa. Come raccontato da La Stampa, la mattina erano in classe a ripassare Ungaretti che Pastorino ha voluto riprendere:“Il sentimento che mi domina, in questo momento, è la rabbia verso chi produce AstraZeneca e ripenso a una poesia di Giuseppe Ungaretti che ho studiato con Camilla: «Non gridate più». Non possiamo gridare, non possiamo parlare dei risvolti privati della morte della nostra compagna, che riguardano la famiglia e chi la conosceva bene.

Ma tutte le persone devono sapere che è morta a causa di AstraZeneca”.

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