di Antonio Risolo
Si riparte. Martedì prossimo il via ufficiale alla stagione nautica 2015-2016 con il primo appuntamento in Costa Azzurra: Cannes Yachting Festival (8-13 settembre). Ed è subito show delle barche made in Italy . Arriva il buon vento, finalmente, quello che annuncia la ripresa. Cambiate strategie e filosofia rispetto agli anni euforici del boom, le aziende hanno continuato a investire in nuovi prodotti nonostante la lunga crisi. Vincendo la scommessa, anche attraverso nuove alleanze e partnership importanti (ultima in ordine di tempo, il recente ingresso del gruppo Tip nel capitale Azimut-Benetti).
Sia chiaro: il settore è appena uscito dal tunnel, fuori dal quale sono sempre in agguato i soliti ostacoli. A cominciare dal fisco che continua a criminalizzare i diportisti con drammatiche conseguenze alle quali gli operatori hanno fatto il callo. Ma non ancora rassegnati.
Cannes, quindi, come punto di ripartenza. E soprattutto di consolidamento dell'export - oggi a quota 94% della produzione complessiva - che ha salvato il settore dalla tempesta perfetta. Un test importante, insomma, per i nostri imprenditori. I quali nel corso degli anni, edizione dopo edizione, hanno dato un contribuito determinante alla crescita di un piccolo Festival de la Plaisance (due anni fa ribattezzato come Cannes Yachting Festival), ma oggi tra i più importanti boat show del mondo. Quindi, un'eccellente vetrina internazionale per i nostri marchi, sogni quasi mai proibiti di facoltosi armatori stranieri. Non a caso i grandi gruppi italiani schierano al Vieux Port vere e proprie flotte: sono 15 le imbarcazioni del gruppo Azimut-Benetti; ben 21 unità - fra open, coupé, flybridge e maxi yacht - quelle del gruppo Ferretti; 9 yacht per Sanlorenzo; l'ultimo gioiello di Monte Carlo Yachts, Mcy 105'. E ancora: il gruppo Baglietto con il nuovo 48 metri accanto al Sea Look dei Cantieri Navali Cerri; gli avveniristici Wider di Tilli Antonelli; l'eleganza dei modelli Austin Parker; la bellissima e rivoluzionaria Amer 94' dell'omonimo cantiere sanremese; i nuovi Mangusta (gruppo Overmarine).
Poi Advanced Yachts, Grand Soleil, Italia Yachts, Ice Yachts, Neo Yachts & Composites, Solaris by Serigi, Admiral Tecnomar e Vismara Marine. Ma quelli appena citati sono solo alcuni dei tanti brand, alcuni esempi di assoluta eccellenza. Eccellenza di cui vanno fieri anche i cantieri medio-piccoli, comparto accessori compreso.
Secondo tradizione, le imbarcazioni saranno ormeggiate nei due porti a disposizione della rassegna: Vieux Port (il cuore pulsante del Festival) e Port Pierre Canto.
Con i suoi 500 espositori (di cui oltre 110 italiani), circa 550 imbarcazioni a vela e motore, quasi 50mila visitatori (cifre non ancora definitive), tuttavia, Cannes è ancora lontana dai numeri - quasi il doppio - che di fatto può vantare Genova. Significa che possiamo dire, senza alcun dubbio, che lungo le banchine della Croisette si parla italiano. I nostri costruttori, nonostante la crisi, restano leader nel mondo, un orgoglio nazionale di fronte al quale soltanto la politica rimane fredda o indifferente.
Vero professor Monti? Il suo «licenziamento» ha di sicuro evitato altri danni.Ucina-Confindustria Nautica sostiene che il rapporto con le Istituzioni è cambiato. I prossimi mesi diranno se alle parole, troppe, seguiranno i fatti.
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