Il capo dei "Musulmani d'Italia" è un jihadista

Espulso lo scorso 19 gennaio dall'Italia perché sospettato di avere simpatie per gli jihadisti siriani, è ora diventato amministratore del gruppo Facebook dei "Musulmani d'Italia"

Il capo dei "Musulmani d'Italia" è un jihadista

Si chiama Resim Kastrati ed è uno dei nuovi amministratori del gruppo Facebook dei "Musulmani d'Italia". Resim, lo scorso 19 gennaio, è stato espulso dal nostro Paese perché "ha abbracciato l’ideologia jihadista ed è inserito in un contesto relazionale con persone che condividono le sue stesse posizioni estremiste".

Resim Kastrati

Secondo il Viminale, Kastrati era in grado di "reperire documenti contraffatti e armi da fuoco, di provenienza illecita, pur di raggiungere gli scenari di combattimenti".

Probabilmente, anche se non si è mai avuta una conferma definitiva, Kastrati ha avuto contatti anche con Bilal Bosnic, l'imam itinerante che ha giustificato il rapimento di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo e che ha svolto un ruolo importantissimo nel reclutamento dei foreign fighter europei disposti a raggiungere la Siria per combattere per Allah. Bosnic, nei suoi molti viaggi in Italia, ha predicato anche nella moschea di Cremona, quindi vicino a dove abitava Kastrati, e anche a Motta Baluffi, sempre nel cremonese.

Kastrati ha sempre respinto ogni accusa, dicendo di essere semplicemente un "musulmano praticante". A questo punto, però, bisognerebbe dare una definizione di chi sia davvero un musulmano praticante, dato che lo stesso Bosnic si definiva un "buon islamico", che, e sono le parole dell'imam itinerante, ha come dovere quello di "essere coinvolto in qualche modo nel jihad".

Resim Kastrati

Ora Kastrati si trovrebbe in

Germania, ma, come è noto, sta cercando di percorrere ogni via per tornare in Italia e sposare la sua ragazza. L'ingresso nei "Musulmani d'Italia" rappresenta un primo passo, seppure virtuale, per il rientro nel nostro Paese?

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