Cronache

Caporalato e frodi fiscali, maxi-sequestro all'imprenditore Bolondi

L'accusa è di caporalato, frodi fiscali e riciclaggio. L'imprenditore Giancarlo Bolondi, già ai domiciliari, aveva un patrimonio superiore ai 17 milioni di euro

Caporalato e frodi fiscali, maxi-sequestro all'imprenditore Bolondi

120 immobili sono stati sequestrati dalla Guardia di Finanza all'imprenditore della logistica Giancarlo Bolondi della società Premium Net. L'accusa riguarda frodi fiscali e riciclaggio oltre che sfruttamento del lavoro specialmente di caporalato nel facchinaggio.

Come riporta IlSole24Ore, il maxi-sequestro riguarda anche proprietà di lusso tra le quali figurano un villaggio turistico sul Lago di Garda, autorimesse e terreni sparsi nel territorio tra Milano, Lodi, Brescia, Torino, Genova ed altre città. La decisione è stata presa dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Milano, su richiesta dei pm Bruna Albertini e Paolo Storari ed i sequestri sono stati eseguiti dalla Guardia di Finanza di Pavia.

Sfruttamento del lavoro

Bolondi, 63 anni e residente in Svizzera, si trova già ai domiciliari dopo essere stato arrestato nel luglio 2018 per associazione a delinquere finalizzata all'intermediazione illecita e caporalato oltre alla frode fiscale per decine di milioni di euro. Nel luglio del 2018 erano scattate le manette anche per altre 11 persone considerate componenti di un'organizzazione a delinquere che operava tramite la Premium Net Scpa, attiva nel settore della logistica, ed una serie di cooperative e consorzi a lui riconducibili attraverso i quali avrebbe reclutato manodopera in condizioni di sfruttamento, approfittando dello stato di bisogno dei lavoratori che erano tenuti costantemente sotto la minaccia di perdere il lavoro. Gli operai dovevano accettare condizioni diverse rispetto ai contratti collettivi nazionali su turni, ferie e gestione dei riposi.

Il sistema Bolondi

La Guardia di Finanza, sotto la guida della Procura di Milano, ha ricostruito la storia di Bolondi partendo dagli anni '90 quando l'imprenditore cominciava a collezionare i primi precedenti penali per reati contro la pubblica amministrazione "evidenziando una raffinata e ostinata capacità delinquenziale". Gli elementi acquisiti nel corso delle indagini hanno indotto la Procura di Milano ad approfondire il patrimonio dell'imprenditore e di alcuni familiari.

Nella ricerca, andata avanti per mesi su centinaia di conti correnti e rapporti finanziari, i militari sono riusciti ad individuare un enorme patrimonio "frutto delle sue attività criminali, abilmente occultato mediante schermi societari e persone fittiziamente interposte" come nel caso di un'insospettabile milanese 50enne, impiegata di un ente locale e molto vicina all'imprenditore, la quale è intestataria di una polizza vita del valore di oltre un milione di euro che è stata messa sotto sequestro.

Una vita di lusso

La Guardia di Finanza fa sapere che Bolondi, nonostante conducesse un "elevato tenore di vita con macchine di grossa cilindrata, cene nei ristoranti più prestigiosi di Milano, acquisti di gioielli ed orologi, viaggi esclusivi, disponibilità di ingenti somme di denaro contante e di appartamenti in centro a Milano e nelle località sciistiche e balneari più prestigiose d'Italia, risultava non possedere nulla all'infuori del suo reddito".

L'indagine ha messo in luce un patrimonio complessivo, tra immobili e denaro liquido, pari a circa 17 milioni di euro.

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