Guerra in Ucraina

"Derubati dai russi". E il cargo italo-maltese finisce nelle mani dei separatisti

La nave mercantile Tzarevna, ferma al porto di Mariupol con un carico da 15mila tonnellate d'acciaio, è stata requisita dai separatisti di Donetsk. Ora sarebbe diretta in Russia

"Derubati dai russi". E il cargo italo-maltese finisce nelle mani dei separatisti

L'ingente carico d'acciaio destinato all'Italia è finito in mano ai russi, assieme alla nave che lo trasportava. Sequestrato, requisito, "rubato". L'armatore italiano Augusto Cosulich non usa termini differenti e parla proprio di "furto". Il cargo Tzarevna, appartenente a una società del gruppo genovese "Fratelli Cosulich", è stato sottratto ai proprietari dal governo dell'autoproclamata Repubblica di Donesk, che ora intende nazionalizzarlo. La grande nave, ferma al porto di Mariupol dal 24 febbraio scorso, sarebbe ora pronta a salpare verso il porto russo di Rostov. Di fatto, sta avvenendo un esproprio.

Il mercantile, battende bandiera maltese ma di proprietà italiana, era destinato a raggiungere il porto di Monfalcone con il suo carico da 15.000 tonnellate di bramme destinate ai laminatoi di San Giorgio di Nogaro. Quel materiale, peraltro, aveva anche un valore simbolico, oltre che commerciale, dal momento che era stato una delle ultime produzioni dell'acciaieria Azovstal. E invece nel nostro porto non ci arriverà mai. "La notizia è che i russi si prendono tutto, nave e carico", ha comunicato Augusto Cosulich, dando seguito a un annuncio del leader dell'autoproclamata "Repubblica popolare di Donetsk", Denis Pushilin.

"Oggi, 2.500 tonnellate di rotoli di fogli laminati a caldo hanno lasciato il porto di Mariupol, la nave si è diretta a Rostov", aveva fatto sapere il leader separatista tramite Telegram, affermando che con la nazionalizzazione delle navi straniere rimaste a Mariupol (compresa la Tzarevna, dunque), la Repubblica di Donetsk avrà una propria flotta mercantile. Per il gruppo italiano che - tramite la controllata Vulcania - possiede il cargo, il danno è particolarmente significativo: secondo quanto stimato dall'armatore, il valore della nave è di circa 9 milioni di dollari, mentre quello del carico è di 12 milioni di dollari.

"Quello che mi hanno detto è che sta per essere nazionalizzata dal governo della nuova Repubblica di Donesk. Sostanzialmente e in poche parole ce la rubano in spregio al diritto internazionale. Abbiamo contattato il primo Ministro maltese che farà una protesta ufficiale a Mosca. Ma ci farebbe piacere che, essendo la proprietà italiana, anche il ministero degli Affari Esteri italiano faccia altrettanto", ha affermato Augusto Cosulich. E sul fronte politico italiano, la vicenda ha trovato immediatamente una sponda. In particolare a esprimersi sull'accaduto è stato il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti.

"Quanto sta avvenendo con la nave Tzarevna di proprietà di una società del Gruppo Fratelli Cosulich, con sede a Genova, è inammissibile e grave: la nave rischia di essere nazionalizzata dal governo della nuova Repubblica di Donesk e cioè sottratta ai proprietari italiani", ha affermato Toti. E ancora: "Come presidente della Regione Liguria esprimo tutta la mia solidarietà all'armatore genovese con cui sono in contatto e assicuro il mio impegno anche nei confronti del governo".

Il governatore della Liguria ha poi assicurato di essere in contatto anche con il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che - ha aggiunto - "ci ha già assicurato tutto l'impegno della Farnesina per evitare questo danno significativo nei confronti del nostro paese e di uno dei principali gruppi armatoriali italiani".

Commenti