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Caro Matteo, le bugie hanno le gambe corte

Il leader leghista: "Con Di Maio mi trovo bene"

Caro Matteo, le bugie hanno le gambe corte

Onestamente non mi è chiaro cosa intenda Salvini quando dice che a governare con Di Maio «si trova bene», spegnendo così le speranze di un suo veloce ritorno nella casa del centrodestra dove oltre a quota cento e sicurezza avrebbe gioco facile a fare ben altre cose e soprattutto a non essere costretto a farne di indigeste.

Non lo capisco perché se parlasse sul serio, e non intendesse invece che Di Maio è l'unica opzione facilmente e quindi felicemente - percorribile affinché lui possa stare al governo, i conti non tornerebbero. Dalla questione Tav-grandi opere alla politica fiscale, dalla giustizia alle scelte di politica estera e financo alla lotta all'immigrazione non c'è infatti un solo tema per cui si possa dire che i due «si trovano bene». Semmai è il contrario: Lega e Cinque Stelle «non si trovano» quasi su tutto, come dimostrano gli attriti e le polemiche quotidiane sia tra gli eletti che tra gli elettori. Prova ne è anche che quel poco che hanno condiviso è stato fatto turandosi reciprocamente il naso senza farne peraltro mistero. Il risultato ovviamente non può che essere quella mediazione al ribasso di cui Pil, spread e quant'altro stanno misurando gli effetti negativi.

«Trovarsi bene» - anche prendendo la dichiarazione per buona - è un fatto personale, non un'analisi politica. Può essere uno dei presupposti del successo, non prova o garanzia del successo stesso. Ci sono giocatori di una squadra di calcio che tra loro si trovano bene ma non per questo evitano sconfitte e retrocessione. Fuori di metafora, quando Salvini dice «ci troviamo bene, governeremo cinque anni», non sta escludendo che in questo lasso di tempo l'Italia possa cadere talmente in basso da non avere più la forza di rialzarsi.

Voglio quindi sperare che Salvini, da buon politico, stia mentendo, a se stesso oltre che a noi. Non ricordo chi scrisse: «La bugia non è soltanto una maschera, ma un moltiplicatore dell'io».

Trovo che si addica a pennello al leader della Lega che di bugia («mi trovo bene con Di Maio») in bugia («dureremo cinque anni»), moltiplica l'autostima e, fino ad ora, anche il consenso personale.

Ma il tutto resta comunque una bugia e un altro detto, questo molto noto e popolare, non gli lascia scampo: le bugie hanno le gambe corte.

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