Una giornata che si prevede “di routine”, ma che alla fine si rivela molto più lunga del previsto e che non termina nemmeno in tarda serata, quando nella centrale via Dante ad Agrigento non si dirada la folla di giornalisti e fotografi assiepati sotto l’abitazione in cui risulta domiciliata Carola Rackete.
Le telecamere ed i riflettori si accendono di buon mattino e sono puntati verso il tribunale di via Mazzini, lì dove entro la mattinata si prevede il deposito della decisione del Gip sulle eventuali misure cautelari da applicare alla capitana della Sea Watch 3.
C’è chi pensa ad una mera formalità, c’è chi prevede un’attesa molto breve: dopo la richiesta da parte della Procura, avanzata dopo l’interrogatorio, di un divieto di dimora nella provincia di Agrigento, in tanti dinnanzi il tribunale credono in una decisione in tal senso molto rapida.
Ma la prima sorpresa sta proprio qui: passano le ore e, dall’interno del palazzo di giustizia, trapelano notizie circa la non presenza entro la tarda mattinata del gip Alessandra Vella. Tutto appare quindi rinviato al pomeriggio.
Ed è lì che cambia il paesaggio: non più il tribunale, bensì la via Dante. È qui che Carola Rackete passa la notte, è qui che la capitana aspetta la decisione del Gip, è qui che per un intero intenso pomeriggio i media italiani e non solo puntano le telecamere.
Un piccolo bar della via Dante, zona residenziale e non certo avvezza ad un certo clamore mediatico, diventa improvvisamente uno dei punti stampa più caldi: giornalisti, ma anche semplici cittadini curiosi, si assiepano in attesa di novità. Ed è qui che arriva l’altra notizia: anche per questo primo pomeriggio nulla da fare, la decisione non arriva e si aspetta ancora.
Ad un certo punto il tratto di strada sotto l’abitazione di un anonimo palazzo divenuto principale oggetto delle telecamere delle ultime ore, si blocca: il via vai di curiosi e giornalisti si intensifica ora dopo ora.
Ma tutto resta come in una fase di stallo: dal tribunale di via Mazzini nessuna notizia, nessuna sentenza. A questo punto inizia a farsi strada l’idea che tutto verrà reso noto soltanto dopo le 20:00. Ed in effetti così è: i lanci di agenzia giungono anche nell’anonima via Dante intorno le 20:20, arriva l’ufficialità che Carola Rackete viene liberata e non raggiunta da alcun provvedimento restrittivo.
A questo punto si scatena il dibattito politico in tutta Italia, sotto l’abitazione della capitana si ha un piccolo confronto tra un cittadino che inneggia Salvini ed un piccolo gruppetto che invece sta con Carola. Sembra un po’ una piccola arena al centro di via Dante in grado di sintetizzare la situazione nel resto del paese.
Adesso l’attenzione è su una possibile dichiarazione della diretta interessata: il siparietto tra i due piccoli gruppi di cittadini dura poco, le telecamere vengono nuovamente puntate verso l’appartamento della capitana tedesca.
Ma anche in questo caso si entra in una fase di lunga attesa. Nessun movimento, nonostante o forse a causa della ressa sotto il balcone della principale protagonista della giornata. Si ha un minimo sussulto quando improvvisamente il portone dello stabile si apre, ma è soltanto un residente che posiziona il mastello con la spazzatura. Poco dopo arrivano invece tre agenti della Guardia di Finanza: “Finanza Polizei” specificano al citofono dopo aver bussato presso l’appartamento dove è domiciliata Carola Rackete.
I finanzieri forse notificano semplicemente l’atto, stanno dentro il palazzo per almeno un quarto d’ora dopodiché anche loro vanno via. A quel punto si intuisce che nessuno dalla Sea Watch, né dall’entourage della capitana della nave vuole rilasciare dichiarazioni. Così come, la diretta interessata non si affaccia nemmeno dal balcone dove trascorre le ultime ore.
Soltanto in tarda serata i riflettori si spengono e la via Dante torna nella sua quotidianità: i residenti abbandonano la strada e tornano nelle loro case, i cronisti sgomberano il tratto di marciapiede sotto il balcone della capitana, lei forse resterà ancora dentro questa abitazione per alcune ore prima di tornare a casa.
Ecco quindi l’epilogo di una lunga e calda giornata agrigentina, che certamente farà parlare nei prossimi giorni ma questa volta in ben altri palazzi ed in ben altri scenari: tra polemiche politiche e future nuove mosse della Procura nelle indagini, certamente gli strascichi di queste ore
si faranno sentire ancora per diverse settimane. Intanto, a 40 km da Agrigento, un altro piccolo passaggio della vicenda si ha a Licata: nel porto infatti, è attesa per mezzanotte la nave Sea Watch 3 posta sotto sequestro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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