Cronache

Casa vacanze dice no a "gay e animali". Il titolare: ''Qui solo famiglie tradizionali''

Pioggia di criotiche contro la casa vacanze che non accetta "gay e animali". Ma il titolare non si tira indietro: "Sono cattolico, ospito solo famiglie cristiane"

Casa vacanze dice no a "gay e animali". Il titolare: ''Qui solo famiglie tradizionali''

"Non volevo offendere, ma questa è casa nostra e preferiamo così". Il proprietario della casa vacanze Ciufo, a due passi da Capo Vaticano, non ci sta a farsi travolgere dalle critiche. Nelle ultime ore, dopo la denuncia di due omosessuali napoletani che tramite l'Arcigay hanno raccontato di non essere stati accettati perché gay, è finito su tutti i giornali. Nel suo bed and breakfast non accetta "gay e animali". E non si fa problemi a metterlo nero su bianco. "Crediamo nella famiglia tradizionale", dice ora ai microfoni di Radio Capital difendendo la propria scelta.

Effettuata la prenotazione, con grande sorpresa della coppia, il proprietario della struttura nel contattarli per fornire alcuni chiarimenti sui servizi erogati dalla struttura, ci ha tenuto a puntualizzare che la struttura non accetta né le coppie gay né gli animali. "Quando ho letto questo messaggio mi è cascato un silos di acqua gelata addosso - ha dichiarato Gennaro - nella mia mente si è materializzata l'immagine drammaticamente famosa dei cartelli nazisti esposti fuori ai negozi, con i quali si proibiva l'ingresso ai cani e agli ebrei. Ma da allora sono passati settanta anni e questa storia non può essere ignorata". La denuncia ha subito scatenato un'accesa polemica. L'Arcigay parla di "un gravissimo caso di discriminazione e omofobia" e chiede l'esclusione della casa vacanza "da tutti i siti di prenotazione turistica che non vogliano rinnovare logiche commerciali razziste e antidemocratiche".

Intervistato da Radio Capital il titolare della struttura, Filippo Mondella, ha prima provato a giustificarsi ("Ho risposto mentre guidavo, non volevo offendere nessuno"), ma poi non si fa problemi a difendere la propria decisione: "Non è una struttura pubblica, è una casa privata, non è un bed&breakfast. Noi siamo cattolici, cristiani, praticanti quindi... preferiamo mantenere la nostra fede.

Per noi - continua - il concetto di famiglia è quello lì". Con l'albergatore si schiera Mario Adinolfi, leader del Popolo della Famiglia: "Fatemi capire bene: sono obbligato ad affittare il mio appartamento ai gay, non posso più scegliere?".

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