Cronache

Caserta, caso amianto ad Aversa: una vecchia interrogazione parlamentare conferma la pericolosità dell’ex ufficio postale

Dopo la denuncia del comitato civico a “Il Giornale”, il sindaco Golia ha emesso un’ordinanza nella quale dà il via alla mappatura in città, obbligando i privati ad auto censirsi

Caserta, caso amianto ad Aversa: una vecchia interrogazione parlamentare conferma la pericolosità dell’ex ufficio postale

Ha prodotto già un risultato immediato la denuncia del comitato civico di Aversa-Giugliano “Stop allo scempio ambientale ovunque”, che, su “Il Giornale”, ha segnalato la pericolosità dell’ex ufficio postale, in quanto al suo interno ha materiale in amianto. Il sindaco di Aversa Alfonso Golia ha emesso un’ordinanza nella quale dà il via alla mappatura in città, obbligando i privati ad auto censirsi qualora siano proprietari di strutture che contengono amianto.

Entro il 4 dicembre queste persone dovranno compilare la scheda di auto notifica per il censimento degli edifici dove c’è la presenza del materiale cancerogeno e porre in essere le azioni necessarie al fine di eliminare eventuali condizioni di rischio per la salute pubblica. L’inosservanza di tale obbligo prevede sanzioni amministrative da un minimo di 2.500 euro a un massimo di 5mila euro.

Il caso dell’ex ufficio postale di Aversa, intanto, fa ancora discutere. È spuntata una vecchia interrogazione parlamentare del 2002 da parte dell’ex senatore di Forza Italia Pasquale Giuliano, risalente agli allora ministri delle Comunicazioni e della Salute. Dalla richiesta di chiarimenti da parte di Giuliano emerge con chiarezza la pericolosità dell’edificio.

L’ex senatore chiedeva se fosse “stata esaminata – come si evince dall’interrogazione – in considerazione della sostanziale presenza di un rischio concreto, costante e grave, la eventualità di trasferire al più presto il suddetto ufficio in altro edificio”. Il trasferimento fu effettuato, ma la struttura a pochi passi dal Comune non è stata mai completamente bonificata.

La risposta dell’ex ministro alle comunicazioni Maurizio Gasparri al senatore Giuliano lascia trasparire, a distanza di diciassette anni, la fondatezza dei timori odierni dei cittadini sui pericoli per la salute pubblica. Gasparri, allora, fece riferimento ad alcuni interventi di bonifica effettuati nell’edificio postale “di tipo differenziato, cioè sia radicale, consistente nella rimozione totale delle strutture contaminate, sia a carattere conservativo, consistente invece nell’incapsulamento o confinamento delle strutture stesse”.

Ed è proprio dall’incapsulamento che emergono i dubbi più forti. A distanza di anni la struttura è stata sventrata quasi totalmente e, con molta probabilità, quel materiale isolato si è propagato e si sta ancora propagando nell’aria. Per questo motivo la richiesta di intervento da parte del comitato civico diventa urgente e non più differibile.

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Riceviamo e pubblichiamo

Con riferimento all’articolo dal titolo: “Ufficio poste e contaminazioni: amianto a pochi passi dal comune di Aversa," del 3 ottobre, Poste Italiane rassicura i cittadini precisando che già nel 2003 l’Azienda ha posto in essere i necessari interventi di bonifica per la presenza di amianto, di cui conserva regolare certificazione ASL, e che la dismissione dello stabile è da ricondurre esclusivamente a mutate esigenze operative.

L’edificio, pertanto, non presenta alcun rischio di contaminazione, sebbene sia stato negli anni oggetto di ripetuti atti vandalici, che l’Azienda ha sempre provveduto a segnalare alle autorità giudiziarie competenti.
Poste Italiane - Media Relations

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