Cronache

Caserta, picchia il padre e maltratta le sorelle per i soldi destinati al gioco d’azzardo

Arrestato dalla polizia un giovane di Recale, che si accaniva in particolare contro il genitore, colpito ripetutamente con un corpo contundente

Caserta, picchia il padre e maltratta le sorelle per i soldi destinati al gioco d’azzardo

Lo hanno arrestato per i reati di estorsione continuata, maltrattamenti in famiglia, nei confrinti del padre e delle sorelle, e atti persecutori. La misura restrittiva nei confronti di un ragazzo quasi maggiorenne di Recale, in provincia di Caserta, è arrivata su ordine del Tribunale dei minori di Napoli ed è stata eseguita dagli agenti del commissariato di polizia di Marcianise. Le indagini condotte dalle forze dell’ordine avevano permesso ai poliziotti di scoprire le continue violenze e vessazioni, fisiche e psicologiche, a cui il giovane sottoponeva i genitori e le sorelle minori conviventi, al fine di farsi consegnare somme di denaro destinate alle “scommesse online” e all’acquisto di hashish.

La ludopatia, in particolare, di cui è affetto il ragazzo lo spingeva ad accanirsi soprattutto contro il padre, colpito più volte con un corpo contundente e costretto a far ricorso alle cure in pronto soccorso. I familiari avevano evitato di denunciare il congiunto, ma le aggressioni sempre più frequenti hanno obbligato i parenti del giovane a rivolgersi alle forze dell’ordine. Il problema della malattia da gioco d’azzardo si sta diffondendo sempre di più e di conseguenza cresce il volume di affari. L'Agenzia delle Entrate ha incassato nei primi otto mesi del 2019 ben 16,8 miliardi di euro dalle imposte sul gioco d'azzardo e i gratta e vinci valgono per le finanze pubbliche più delle tasse sulla casa.

In Campania si è arrivati al punto che in alcuni Comuni le persone spendono per il gioco più di quanto gli enti investono per il welfare. Nel 2018 le scommesse hanno divorato nella regione campana quasi 4 miliardi di euro, due volte la cifra che le amministrazioni comunali hanno pagato per far funzionare i servizi. È un dato che ha dell'incredibile quello che emerge da un'indagine condotta per la Fondazione Exodus 94 con sede a Castellammare di Stabia. A Napoli il valore delle giocate complessive tocca 1 miliardo e 240 milioni di euro a fronte del miliardo e 78 milioni di euro speso dal sindaco Luigi De Magistris per far funzionare la città. È San Vitaliano a guidare i Comuni che spendono più soldi per l’azzardo anche in provincia di Napoli, seguito dalle città di Mugnano (3.092,21 euro pro-capite), Pompei (euro 2.864,73), Cercola (euro 2.701,38).

A Napoli città, invece, le spese per l’azzardo ammontano a 1.285,90 euro pro-capite, appena qualche euro sotto la media regionale. Spese che configurano Napoli come una città relativamente virtuosa: i napoletani spendono per l’azzardo mediamente 400 euro in meno l’anno rispetto ai milanesi, 600 rispetto ai bolognesi, 200 rispetto ai romani. Il fenomeno, in ogni caso, è chiaramente sfuggito di mano. I debiti aumentano e cresce l'usura. E con i debiti aumentano anche gli episodi criminali, come nel caso del ragazzo casertano che malmenava il padre. Una spirale terrificante che nasce spesso da una sola giocata e finisce per diventare una patologia.

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