Sui social network gira un po' di tutto. È cosa nota. Ma il manifesto taroccato che vi segnaliamo è davvero di cattivo gusto. Cavalcando il "caso Moncler" (le polemiche scoppiate dopo l'inchiesta di Report sui piumini fatti nell'Est dell'Europa), qualcuno ha pensato bene di sposare la causa animalista (proteggiamo le oche), prendendosela con il ministro Boschi. L'autore della bravata, Luca Bottura, sul proprio sito ha scritto: "Alcuni hanno apprezzato la battuta e l’hanno condivisa. Altre hanno squadernato l’accusa di sessismo. A una delle critiche – tutte legittime, ci mancherebbe – ho risposto che le consideravo valide solo se analoga indignazione era stata spesa, al tempo, appunto per la Minetti. Ma forse si trattava di un paragone infelice. In realtà, a mio modesto parere, il punto è proprio un altro: essere belli non significa essere scemi (altrimenti io, che sono un cesso, avrei un Q.I. spaziale) però non esime neanche dalle battute sulla propria eventuale insussistenza politica".
Sembra, però, un'arrampicata sugli specchi. Condividiamo la critica mossa da Bottura: quando venivano prese di mira le ministre del centrodestra nessuno a sinistra gridava allo scandalo. Però è davvero troppo tempo che il ministro Boschi viene preso di mira.
Sempre e solo lei. Perché? Possibile che la si voglia (davvero) inchiodare alla propria insipienza? Sembra, ormai, un trito e ritrito tiro al bersaglio. Solo perché è bella, come molto prima di lei toccava a Mara Carfagna?
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