Cronache

Scatta l'allarme al parco: "Tartarughe azzannatrici e pericolose per l'uomo"

Le tartarughe - soprannominate "azzannatrici" e "alligatori" - vivevano in un laghetto di Lucinasco, nell'entroterra di Imperia. A dare l'allarme sono stati alcuni ragazzi del paese, che hanno allertato i carabinieri forestali

Scatta l'allarme al parco: "Tartarughe azzannatrici e pericolose per l'uomo"

A vederle così, soprattutto ora che sono piccole, non incutono molta paura. Sono certamente meno temibili dei più famigerati coccodrilli, ma i soprannomi "azzannatrici" e "alligatori" non sono stati dati a caso. Parliamo di tre tartarughe considerate pericolose per l'uomo, che i carabinieri forestali hanno recuperato in un laghetto di Lucinasco, nell'immediato entroterra di Imperia.

Si tratta di altrettanti esemplari inseriti nell'elenco dei rettili che costituiscono pericolo per la salute e l’incolumità pubblica. La prima tartaruga è stata avvistata giovedì scorso da tre ragazzi del paese, che passeggiavano sulla riva del lago, di fronte alla chiesa di Santo Stefano. Gli stessi hanno successivamente contattato il 112 e sul posto si è recata una pattuglia dei carabinieri forestali. Nei giorni seguenti, nello stesso laghetto i militari hanno catturato altri due rettili: una tartaruga "azzannatrice" e una "alligatore".

Quest'ultima specie è molto comune negli Stati Uniti sud orientali e, pensate un po', può raggiungere il quintale di peso per un metro e mezzo di lunghezza. Una caratteristica peculiare è la presenza di un'appendice rossastra sulla lingua, a forma di verme, utilizzata per attirare le prede: in genere pesci, crostacei e piccoli mammiferi. Queste tartarughe sono molto legate alla vita acquatica e raggiungono la riva solo per la deposizione delle uova: ne covano da otto a cinquantadue, che si schiudono dopo sessanta-cento giorni.

Solitamente, le nascite avvengono tra aprile e giugno. La specie è classificata dalla "Iucn Red List" come vulnerabile ed è in via di estinzione, in quanto le sue carni sono ricercate per la preparazione del brodo. Nel nostro Paese sono vietate sia la detenzione che la vendita, entrambe ritenute pericolose. Si tratta di rettili inseriti nell’elenco delle "specie aliene" considerate dannose per la fauna autoctona. Indagini sono ora in corso per risalire ai proprietari dei tre esemplari, che rischiano una denuncia per detenzione di specie pericolose e abbandono di animali.

Si vuole inoltre accertare la provenienza delle tartarughe, le cui ottime condizioni di salute fanno presupporre che qualcuno le abbia rilasciate in natura, forse per disfarsene. Non è la prima volta che in provincia di Imperia vengono recuperati dei rettili pericolosi per l'uomo. In passato era stato addirittura trovato per strada un serpente "corallo", in grado di uccidere l'uomo con il suo potente veleno.

A rischio, in questi casi, ci sono soprattutto le persone curiose, che non conoscendo la pericolosità della specie, si avvicinano per toccarle.

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