La Cei boccia Salvini al citofono: "Atteggiamento infelice"

La citofonata di Matteo Salvini non è piaciuta a mons. Stefano Russo, che parla di "atteggiamento non particolarmente felice"

La Cei boccia Salvini al citofono: "Atteggiamento infelice"

Una delle ultime scelte operate da Matteo Salvini, in specifico quella di citofonare presso l'abitazione di un presunto spacciatore, non è piaciuta alla Cei, che ha parlato di un "atteggiamento" che "non è stato particolarmente felice". Il leader della Lega è impegnato nelle ultime fasi della campagna elettorale per le elezioni regionali dell'Emilia Romagna. La competizione vede contrapposti soprattutto Lucia Borgonzoni, che è candidata per il centrodestra, e Stefano Bonaccini, che è espresso dalla coalizione di centrosinistra. E i vescovi di quel territorio, qualche giorno fa, hanno anche presentato un documento pubblico in cui si domanda agli elettori di sbarrare la strada al sovranismo-populista. Il parere sul comportamento di Matteo Salvini è stato espresso da mons. Stefano Russo, che ha sostituito mons. Nunzio Galatino quale vertice della segreteria dell'episcopato italiano.

Il vescovo ha aggiunto tuttavia di voler "evitare di entrare nei casi particolare e dare giudizi sulle persone". Ma il giudizio emesso da Stefano Russo ha il tenore di una vera e propria bocciatura. L'ex ministro dell'Interno, poco dopo aver citofonato, aveva motivato così l'azione dimostrativa: "A che titolo l'ho fatto? - aveva argomentato, parlando con i giornalisti presenti -. In qualità di cittadino. Le forze dell'ordine fanno meglio di me il loro mestiere, quindi hanno gli elementi per decidere se quel tizio spaccia o non spaccia. Mi volevo togliere una curiosità, visto che una signora di 70 anni mi dice 'mi minacciano di morte perche' lì spacciano...". Una motivazione che per la Cei non sembra dunque essere sufficiente.

La Conferenza episcopale italiana, nel frattempo, è impegnata su più fronti. Nel corso della giornata di ieri, il cardinal Gualtiero Bassetti, che è invece il presidente dei presuli italiani, ha ribadito la linea:il cardinale ha domandato "accoglienza diffusa" per i migranti e "percorsi agevolati" per il conseguimento della cittadinanza. L'arcivescovo di Perugia non ha citato lo ius soli in via diretta, ma è complicato individuare percorsi semplici e destinati alla concessione della cittadinanza senza tirare in ballo l'approvazione del cosiddetto "diritto del suolo". La Cei, inoltre, si sta preparando alla tre giorni di Bari, dove ci si confronterà sulla situazione del mar Mediterraneo, con tanto di presenza finale di Papa Francesco.

Monsignor Stefano Russo, come ripercorso dalla Lapresse, ha concluso il suo intervento, confidando in una larga partecipazione elettorale all'appuntamento di domenica prossima: "Auspico che questo tempo sia un tempo in cui tutti

possiamo partecipare in modo civile al bene comune e che i cittadini possano essere presenti in modo significativo a questa tornata democratica e dare il loro contributo sul territorio, quindi anche in Emilia Romagna".

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