Cronache

La Cei incalza: "Crisi del Mediterraneo è crisi dei migranti"

La Cei serra le fila in attesa dell'incontro di Bari sul Mediterraneo. Al centro dei pensieri di Bassetti persiste la questione dei migranti

La Cei incalza: "Crisi del Mediterraneo è crisi dei migranti"

"La crisi del Mediterraneo è poi la crisi dei migranti che si consuma nel silenzio assordante delle acque del mare". Il cardinal Gualtiero Bassetti, presidente della Cei, ha iniziato oggi ad introdurre l'evento sinodale di febbraio, che avrà come oggetto la situazione del mar Mediterraneo e che si svolgerà a Bari.

L'intervento finale spetterà a Papa Francesco. Jorge Mario Bergoglio, che ieri ha di nuovo definito il Mare Nostrum un "cimitero", celebrerà la messa conclusiva. La Cei - l'organizzazione del summit ne è una prova - non intende abbassare la guardia sui profughi e sui rifugiati. In specie perché il fatto che i migranti continuino a morire in quella zona di mondo è al centro delle preoccupazioni ecclesiastiche. La manifestazione pugliese era stata annunciata da Bassetti nel 2018, durante la commemorazione dell'anniversario dei Patti Lateranensi. All'epoca a palazzo Chigi risiedeva Paolo Gentiloni. I vescovi, tra qualche settimana, si riuniranno per discutere di ogni scenario riguardante le nazioni interessate da quelle acque, mentre l'occasione per anticipare i contenuti della riunione barese è stata offerta dall'"incontro preparatorio" - come lo ha chiamato la Sir, che ha riportato i virgolettati del vertice del Conferenza episcopale italiana - di Campobasso.

La narrativa e le rimostranze del cardinal Bassetti sono sempre le medesime. La Cei ritiene che i casi di morte in mare siano in diminuzione, ma che il problema delle "traversate" persista. Nel corso della conferenza molisana, il porporato del Belpaese ha sciorinato dei dati relativi all'anno appena trascorso. Le persone che sono arrivate in Europa, solo nel corso dei dodici mesi di riferimento, corrispondono per Bassetti a "più di 110mila". E i porti - com'è noto - per i vescovi hanno l'obbligo di rimanere aperti. L'edificazione dei muri, da mesi, viene bollata come "populista". Ad impensierire i presuli sono soprattutto le cifre inerenti a coloro che non riescono a raggiungere le nostre coste, ossia i migranti che periscono in mare. "I migranti morti ufficialmente, ma il conteggio rischia di essere ben più alto, è di 1.283", ha fatto presente il cardinale, che è e sarà il vero animatore dell'incontro di Bari.

La Chiesa cattolica italiana potrebbe essere sul procinto di organizzare un "Sinodo interno", sulla scia di quello tedesco. Un appuntamento mediante cui potrebbero essere prese decisioni dottrinali rilevanti. In questa fase, però, i presuli si concentreranno su "Mediterraneo, frontiera di pace", che è la titolazione del vertice in oggetto. La geopolitica, in questa storia, svolge un ruolo centrale. Dal focolaio libico alla mancata ricostruzione della Siria: il Papa, parlando con il corpo diplomatico in Vaticano, ha già anticipato una parte delle questioni che verranno affrontate. Il Mediterraneo, come ampliamente spiegato sul sito ufficiale della iniziativa, può candidarsi a divenire una zona pacificata. Un simbolo di come l'Europa dovrebbe ambire a diventare. Un polo multiculturale, in grado di superare le diversità mediante l'accoglienza e il dogma del dialogo.

Ma è possibile che, anche in questa cirocstanza, gli ambienti conservatori storcano il naso.

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