Cronache

Cene, hotel di lusso e profumi: ecco tutte le spese dell'ex abate

Nel 2013 salda un conto da 23.090 euro in un albergo di Rio de Janeiro. In profumeria arriva a spendere 1.100 euro. E poi ci sono le cene al ristorante

Cene, hotel di lusso e profumi: ecco tutte le spese dell'ex abate

Una vita all'insegna del lusso sfrenato. Senza mai badare a spese, anche perché i soldi venivano tutti dalle donazioni dell’8 per mille. E così l'ex abate di Monte Cassino e vescovo della diocesi Pietro Vittorelli, finito sotto inchiesta per essersi appropriato di 500mila euro depositati sui conti intestati all'abbazia e aperti presso lo Ior, non si faceva troppi problemi a pagare 600 euro per una cena o a spendere 1.100 euro in profumeria o, ancora, a scialacquare settemila euro per un soggiorno in uno degli hotel più prestigiosi di Londra. E, come racconta Fiorenza Sarzanini sul Corriere della Sera, non ci pensava su due volte, se doveva volare da uno Stato all’altro, a concedersi il massimo "con la consapevolezza di avere fondi illimitati a disposizione".

L'inchiesta sull'ex abate di Monte Cassino sta portando alla luce tutto lo sperpero delle provviste accumulate con la donazione dell’8 per mille. Donazioni che venivano usate, per esempio, per pagare una vacanza da 23.090 euro all’Hotel Fasano di Rio de Janeiro. Con l’aiuto del fratello Massimo, che adesso è indagato per riciclaggio, il vescovo era riuscito a "occultare i soldi sui propri conti e negli ultimi anni li aveva utilizzati solo a fini personali". E questo anche dopo essere stato scoperto e aver deciso di usufruire della esclaustrazione, ovvero "la possibilità concessa a un religioso di vivere fuori dalla comunità per qualche tempo, deponendo l’abito religioso ma continuando a osservare i voti". A segnalare le operazioni sospette erano state le stesse banche allertando il Nucleo Valutario della Guardia di Finanza guidato dal generale Giuseppe Bottillo.

Nel 2013, dopo aver trascorso l’estate in sudamerica, don Vittorelli continua a viaggiare. "Il 14 ottobre è all’Hotel Principe di Savoia a Milano e paga 2.086 euro - racconta la Sarzanini - a novembre va invece a Vicenza, si dedica allo shopping. Spende 1.490 euro presso la pellicceria di Bottega Veneta. Già l’anno precedente aveva voluto ritagliarsi vacanze da sogno. E così, per un soggiorno nel resort termale di San Casciano ai bagni, in Toscana, aveva speso 3.500 euro. A febbraio, per quattro giorni, era stato al Corinthia di Londra pagando un conto da oltre 5.000 euro. Ma evidentemente non basta, perché il giorno dopo è a St. Moritz. Ama gli alberghi sfarzosi il prelato, ma anche i capi costosi. E così il 17 aprile 2012 compra vestiti da Ferragamo a Milano per 415 euro e poco dopo entra da Prada dove acquista capi per 1.390 euro". Anche al ristorante non guarda certo al soldo: "3 aprile 2014, ristorante Piccolo lago di Verbania, 614 euro; 25 aprile 2014, Sushi Samba di Londra, 690 euro; 23 luglio 2014, ristorante Antico Arco di Roma, 421 euro; 4 febbraio 2013, ristorante San Lorenzo di Roma 800 euro; 27 maggio 2013, ristorante Mirabelle di Roma, 1.279 euro". E ancora: "Il 28 ottobre 2014 entra da Gucci a Roma e spende 1.090 euro, il 6 febbraio dell’anno precedente in una salumeria della capitale era riuscito a comprare cibo per 800 euro".

Tutto coi soldi dell'8 per mille.

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