Cronache

"Come Cenerentola". Due gemelle orfane vittime di maltrattamenti

Vietato sedersi a tavola con il resto della famiglia e usare l'acqua calda, costrette a pulire casa, queste sono alcune delle punizioni a due sorelle colpevoli di essere nate da un precedente matrimonio

"Come Cenerentola". Due gemelle orfane vittime di maltrattamenti

Nel Veronese due sorelle gemelle sono state per anni bersaglio di una "matrigna" crudele quanto quella di Cenerentola. Il motivo di vessazioni, minacce e intimidazioni era quello di essere figlie della prima consorte del marito, morta otto anni prima. Come nella favola, però, le due ragazze avranno il loro lieto fine grazie alla loro fata madrina: la zia.

Cinderelle gemelle degli anni 2000

Le protagoniste della storia sono due ragazze che all'epoca dei fatti, avvenuti nel 2008, avevano 14 anni. Le due gemelle erano nate dall'unione dei loro genitori e la loro era una vita come tante altre. Le cose cominciano a precipitare quando la loro madre muore e il padre inizia una relazione con l'attuale compagna. La donna sin dall'inizio è ostile nei confronti delle figliastre con cui non instaura mai un bel rapporto.

Gli anni passano e la matrigna assume sempre più i connotati della cattiva delle favole. Comincia a mettere in disparte le due adolescenti, le isola nella taverna della casa che diventa la loro stanza, le obbliga a fare quotidianamente le pulizie domestiche, fino a compiere azioni più gravi. Le gemelle non possono assolutamente consumare il cibo sedute a tavola con il resto della famiglia, devono mangiare da sole il loro piatto scarno, sedute sulle scale. L'utilizzo dell'acqua calda per loro è vietato anche per fare la doccia. Se provano a ribellarsi arrivano le botte e punizioni ben più severe.

L'intera vicenda era stata tenuta all'oscuro per anni, fino a quando la zia materna non ha esposto la denuncia che ha fatto avviare le indagini all'interno della casa degli orrori. La donna si insospettisce quando per mesi non aveva avuto notizie delle nipoti. Dopo varie chiamate e visite al cognato, era stata informata che le ragazze avevano avuto degli impegni e per questo motivo non erano uscite da casa. Temendo il peggio, la donna ha quindi ingaggiato un'agenzia investigativa che ha portato alla luce i reali fatti: le gemelle erano segregate a casa ed era stato vietato loro di avere rapporti con i parenti materni. Non solo, sembra anche che le due fossero costrette a muoversi sempre a piedi, senza poter usare lo scuolabus o usifruire dei passaggi dai genitori dei compagni, ed anche che venisse imposta loro una dieta vegetariana.

Al processo

A seguito dell'inchiesta, il 43enne padre naturale delle ragazze e la compagna di 42 anni, entrambi veronesi, sono stati accusati di maltrattamenti su minore e rischiano tre anni di reclusione a testa. Accusa che i due, durante il processo, hanno sempre respinto, negando nella maniera più assoluta qualunque sopruso. A sostenere la loro tesi sono stati anche gli assistenti sociali, chiamati dalla difesa, che hanno negato l'esistenza di effetti post-traumatici nelle ragazze. Per questa ragione è già stato annunciato ricorso in appello.

A muovere l'accusa, invece, è stato l'esposto presentato dalla zia - che si è costituita parte civile assieme a una delle due ragazze -, le dichiarazioni rese dalle minori in sede di audizione protetta e soprattutto gli esiti delle indagini private svolte sul drammatico caso delle "gemelle simili a Cenerentola.

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