Cronache

Chetamina a 5 euro, Lsd a 10: il "mercatino" nel rave

Ancora polemiche sul rave. Chi c’era ha raccontato che la specialità del raduno era la pizza con la farina di canapa. Sulle auto i prezzi degli stupefacenti

Chetamina a 5 euro, Lsd a 10: il "mercatino" nel rave

Dopo che il rave party abusivo nel Viterbese ha finalmente chiuso i battenti, si contano i danni lasciati dalle migliaia di persone, circa 10mila, arrivate da tutta Europa per partecipare alla festa musicale. Luogo del rave è stata una proprietà privata di 30 ettari, violentata e distrutta per giorni. Ma non solo, chi c’era ha raccontato che veniva venduta droga.

"Lsd venduta a 10 euro"

Andrei, 24enne italo-romeno che ha partecipato al raduno, ha detto al Corriere che era presente una organizzazione vera e propria dedita allo spaccio e alla gestione delle sostanze stupefacenti. Addirittura, come ha raccontato il giovane, “sulle auto erano stati allestiti cartelli con i prezzi delle sostanze. Chetamina: 5 euro. Lsd: 10 euro. E via così. Poi c'erano i "laboratori" della riduzione del danno dove le sostanze venivano preventivamente analizzate per non correre rischi inutili”. Oltre a degli opuscoli rilasciati ai presenti con le info di base per evitare eventuali comportamenti dannosi.

Prima dell’Italia, gli organizzatori avevano provato a fare un rave di 5mila persone a Redon, in Bratagna, “solo che lì la polizia ha caricato quasi subito”. Falliti anche i tentativi in Germania e Belgio. Andato a segno quello italiano. Già ci sono una data e un luogo per il prossimo raduno musicale abusivo: “L'appuntamento è per l'1 settembre in Albania. Ma dove si svolgerà esattamente non lo sappiamo neppure noi che siamo nei gruppi Telegram dedicati agli eventi” ha spiegato il ragazzo. I raver vengono informati tramite i gruppi su Telegram o WhatsApp, o anche attraverso dei volantini cartacei.

Per l’ultimo rave appena terminato, Andrei era stato contattato alla vigilia: “Il giorno prima di Valentano mi è stato detto di trovarmi a Chiusi a mezzanotte e avrei avuto l'indirizzo preciso”. Queste feste hanno anche una specialità culinaria: la pizza fatta con la farina di canapa. Il 24enne ha precisato che questa pizza “era la specialità della festa. Se non ti fai spendi poco. Io me la sono cavata con quaranta euro in cinque giorni, più i soldi del treno per tornare a Modena”.

Un paradiso distrutto

Una festa che ha distrutto quel luogo immerso nella pace e nella natura. A La Stampa, Roberto Camilli, proprietario della tenuta con lo zio Piero, ha raccontato che “sono entrati ovunque rompendo, rubando, distruggendo”. Per sei giorni i clienti dell’agriturismo sono stati disturbati da musica techno sparata a palla, sia di giorno che di notte. All’uomo basta fare un giro nella tenuta per rendersi conto del disastro lasciato da coloro che erano al rave. Per cinque giorni i partecipanti si sono accampati in un mega campeggio con tende, camper e roulotte. “Queste sono le passerelle, le recinzioni che usiamo per evitare che le pecore siano libere di andare ovunque. Per aprirle basta sganciare la rete, invece hanno preferito romperle e passare. Ce ne sono a decine distrutte” ha spiegato Camilli.

Escrementi e rifiuti ovunque

La distruzione in un campo che, dopo la falciatura di fine giugno, era stato lasciato a riposo in attesa della nuova semina, ora “è una discarica a cielo aperto”, con rifiuti ovunque. Tende abbandonate, bottiglie, ombrelloni, cibo, sacchi a pelo. C’è di tutto su quel campo. Tanti partecipanti se ne sono andati nella notte tra mercoledì 18 e giovedì 19 agosto. Ieri mattina c’erano ancora poche decine di persone e veicoli rotti, poi portati via con i carri attrezzi. Camilli è tra il triste e l’arrabbiato mentre definisce quanto avvenuto come “un'apocalisse culturale e sociale. Hanno fatto uno schifo per divertirsi alle nostre spalle, distruggendo il lavoro di decine di persone”.

Dopo la visita al campo, il proprietario si è diretto al casale, un tempo abitato dai contadini che vivevano all’interno della tenuta. Nonostante fosse chiuso, sono riusciti a entrare lo stesso e a deturpare anche quello spazio. I muri sono stati imbrattati con le bombolette spray. Il pavimento è zeppo di escrementi e c'è puzza dappertutto. Sono perfino stati forzati i cancelli dei magazzini e rubati macchinari e gasolio. Così come è stato forzato il pozzo per dissetarsi: “Hanno bevuto e si sono rinfrescati senza il minimo rispetto per centinaia di animali che sono rimasti senz'acqua per giorni sotto il caldo, decine di pecore sono state uccise dai cani e le mucche sono rimaste nascoste per giorni, terrorizzate dal rumore”. Roberto Camilli si rende conto che dovrà tirarsi su le maniche e lavorare duramente per riportare la tenuta allo splendore che era fino a prima del rave, solo una settimana fa.

I luoghi vicini temono il peggio

Le forze dell’ordine sono riuscite a identificare circa 3mila persone e a sequestrare un furgone con materiale acustico e un mezzo pesante con a bordo delle casse. Due cittadini italiani sono stati denunciati per aver cercato di scappare forzando un blocco della polizia stradale. Per oggi è previsto un video incontro tra il ministro Luciana Lamorgese e i sindaci di Grosseto e Viterbo per capire come sia potuto avvenire tutto ciò. I partecipanti al raduno sono adesso sparsi nel territorio: chi a Saturnia, chi all’Argentario, chi sul lago di Mezzano. Tanti sono arrivati anche nella zona del borgo di Magliano e il primo cittadino, Diego Cinelli, si è detto “fortemente preoccupato e chiedo la massima attenzione alle autorità competenti. Purtroppo molte di queste persone sono in evidente stato di alterazione”.

Senza contare i possibili contagi avvenuti durante la festa, già è stato segnalato un focolaio poco distante dal luogo del rave.

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