Curcio va alla Protezione Civile. Chi è e perché Draghi lo ha scelto

Ha gestito in diversi ruoli alcune delle più gravi emergenze del Paese degli ultimi trent'anni: Fabrizio Curcio ora torna a capo della Protezione civile

Curcio va alla Protezione Civile. Chi è e perché Draghi lo ha scelto

Le prime indiscrezioni parlavano di una discussione all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri per la sostituzione di Angelo Borrelli. Al termine del vertice, invece, sembrava che non ci fosse stato modo di parlare della Protezione civile e che, anzi, non era da escludere la possibilità di riconferma. Invece, quasi a sorpresa, con una nota di Palazzo Chigi è stato annunciato l'arrivo di Fabrizio Curcio al posto di Angelo Borrelli, ringraziato in maniera formale per il lavoro svolto negli ultimi anni. Mario Draghi ha messo a segno il primo colpo nel suo progetto di riorganizzazione delle strutture per la gestione dell'emergenza coronavirus e non è da escludere che il prossimo obiettivo sia Domenico Arcuri, commissario straordinario tuttofare.

Fabrizio Curcio è un uomo esperto, abituato a prendere decisioni e a lavorare in condizioni di forte stress. Lavora da tantissimi anni in veste di funzionario di Stato con ruolo sempre più decisivi. Classe 1966, è un ingegnere laureato alla Sapienza di Roma, con un Master in Sicurezza e Protezione. Ha già ricoperto il ruolo di capo della Protezione civile a partire dal 3 aprile 2015 e fino all'agosto del 2017, quando si dimise per motivi personali. Al suo posto venne nominato proprio Angelo Borrelli, già vicecapo dipertimento.

Ha operato sul campo nella gestione di alcune delle più grandi emergenze degli ultimi trent'anni del nostro Paese, tra le quali il terremoto in Umbria e Marche nel 1997, quando in veste di responsabile della sezione operativa della colonna mobile dei Vigili del fuoco del Veneto ha fatto parte della spedizione per i soccorsi immediati nei luoghi maggiormente colpiti dal sisma. Nel 2000 ha organizzato il sistema di sicurezza per il Giubileo in veste di coordinatore dei Vigili del fuoco e due anni dopo ha svolto lo stesso lavoro per il vertice Nato di Pratica di Mare. Vista l'esperienza maturata sul campo e i successi ottenuti, nel 2008 viene messo a capo dell’Ufficio Gestione delle emergenze. È in questo ruolo che coordina i soccorsi per il terremoto de L'Aquila del 2009 e per quello dell'Emilia Romagna nel 2012. Ha fatto capo a lui anche la gestione del naufragio della Costa Concordia all'Isola del Giglio, in particolare ha gestito l’emergenza e le fasi di recupero e allontanamento della nave con incarico di Franco Gabrielli.

Come capo della Protezione civile, a partire dal 2015, è stato impegnato nella gestione dell'emergenza del terremoto di Amatrice del 2016 e poi per i terremoti successivi che si verificarono tra ottobre 2016 e gennaio 2017 tra Umbria, Marche, Abruzzo e Lazio. Quelle operazioni, soprattutto nel periodo invernale, furono rese ancora più complicate dalle abbondanti nevicate che sommersero le zone colpite dal sisma.

A seguito del terremoto di gennaio 2017 va anche aggiunta la frana che colpì l'hotel Rigopiano in Abruzzo, che rappresentò un'altra emergenza da gestire per Fabrizio Curcio. Nel 2018 ha seguito il "Protocollo d’intesa per un’azione urgente nella Terra dei fuochi".

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