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Chiamatelo "governo Carola"

Gli sbarchi si moltiplicano, Lampedusa scoppia e la situazione sanitaria è fuori controllo. Vietiamo l'ingresso in Italia ad americani e russi per paura del contagio, ma nulla di serio è messo in campo per arginare l'immigrazione clandestina.

Chiamatelo "governo Carola"

Gli sbarchi si moltiplicano, Lampedusa scoppia e la situazione sanitaria è fuori controllo. Vietiamo l'ingresso in Italia ad americani e russi per paura del contagio, ma nulla di serio è messo in campo per arginare l'immigrazione clandestina. Anzi, il ministro dell'Interno Luciana Lamorgese ha annunciato di volere smantellare quanto prima i decreti sicurezza di salviniana memoria, unico e ultimo argine al caos totale. Quanto prima, ma non prima delle elezioni regionali di settembre, perché neppure sinistra e grillini possono permettersi di presentarsi in campagna elettorale sventolando la bandiera della libera immigrazione, pena essere presi a pernacchie dai loro elettori. Più comodo, e assai più ipocrita, lasciare quindi formalmente in piedi ancora per un po' le leggi di Salvini, ma non applicarle, che tanto nessun politico, opinionista e inchiestista denuncerà mai l'omissione di atti d'ufficio che prefetti, forze dell'ordine e magistrati compiono ogni giorno non applicando le norme in vigore.

Ha vinto Carola Rackete, la capitana coraggiosa che un anno fa con la sua nave ong Sea Watch sfidò il blocco speronando una motovedetta della Guardia di Finanza, e hanno perso gli italiani di buon senso di destra, di centro e di sinistra.

È paradossale: in nome della sovranità nazionale rifiutiamo che l'Europa ponga condizioni per riempirci di miliardi e poi non poniamo la minima condizione agli scafisti mascherati da agenti umanitari che, in barba alle nostre leggi, scorrazzano indisturbati in lungo e in largo sulle nostre coste.

Negare che esista questa emergenza è da stupidi, ostinarsi a non affrontarla con civiltà, ma anche con fermezza, è pericoloso. Se è vero, come purtroppo pare sia, che, passata l'estate, la crisi economica si farà feroce, avere migliaia di disperati fuori controllo (anche sanitario) in giro per il Paese sarà un problema nel problema. Non siamo buonisti, siamo incoscienti e irresponsabili verso di noi e verso chi accogliamo in questo modo privo di tutele e garanzie reciproche.

Spesso sono le buone intenzioni a causare i danni peggiori. Se metti al mondo più figli di quanti te ne puoi permettere non fai un buon servizio né ai figli né al mondo. E questo il ministro Lamorgese, che è donna e madre, dovrebbe ben saperlo.

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