Non è ancora chiaro se il coronavirus è di destra o di sinistra. Strano, perché in Italia qualsiasi cosa o fenomeno che appaia sulla scena viene subito catalogato in base ai colori della politica. Siamo però a un passo dal farlo, perché già è stato deciso che permettere di stare a scuole ai bambini provenienti dal cratere è democratico e di sinistra, mentre chiedergli di stare a casa in quarantena è un po' razzista e, comunque, decisamente di destra.
Mi sforzo di capire, ma ci sono cose che vanno contro l'umana comprensione. Per esempio: perché mettiamo in quarantena gli italiani che arrivano dalle zone infette della Cina e i cinesini che hanno fatto lo stesso viaggio no? Boh, non credo sia una questione di razza (scrivo questa parola anche se severamente vietato), di colore della pelle o di forma degli occhi.
Mettiamola così. In una famiglia con due bimbi italianissimi e bianchissimi uno ha il morbillo, la varicella o qualsiasi altra malattia infettiva. È molto probabile che il fratellino l'abbia presa e la stia incubando. Secondo voi, se la maestra chiedesse ai genitori di tenere a casa qualche giorno per precauzione anche il bimbo sano per evitare il rischio che impesti tutti i compagni, questa maestra sarebbe di destra o di sinistra, razzista o democratica? Ma, soprattutto, il genitore che non si ponesse questo problema sarebbe stupido o intelligente?
Quei genitori e quei politici che sono inorriditi di fronte alla decisione dei governatori delle regioni del Nord di tutelare, al di là di ogni ragionevole dubbio, i loro studenti (tutti gli studenti: bianchi, gialli, neri e pure meticci), sono inorriditi perché i loro figli non hanno per compagno di banco qualcuno proveniente dalla zona infetta o entrato in contatto con persone potenzialmente a rischio. Altrimenti questi signori sarebbero dei pazzi a cui togliere su due piedi la paternità per manifesta incapacità di intendere e volere.
A chi si infiamma per questa stupida polemica
suggerisco di riascoltare Destra-Sinistra di Giorgio Gaber. Che inizia così: «Tutti noi ce la prendiamo con la storia/ Ma io dico che la colpa è nostra/ È evidente che la gente è poco seria/ Quando parla di sinistra o destra».
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