Coronavirus

Ecco chi c'è davvero dietro al Dpcm che ha scatenato l'ira

La serrata di bar e ristoranti decisa dal governo è stata suggerita dal numero uno dell’Istituto Superiore di Sanità

Ecco chi c'è davvero dietro al Dpcm che ha scatenato l'ira

La chiusura serale di bar, pub, locali e ristoranti sarebbe stata fortemente caldeggiata da Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità. Il nuovo ed ennesimo decreto della presidenza del Consiglio – entrato in vigore lunedì 26 ottobre e valido fino al 24 di novembre –, come noto, ha chiuso palestre, piscine, teatri e cinema. E obbligato i locali a tirare giù la saracinesca alle ore 18.

Una scelta discussa e controversa che è stata accolta con disappunto (eufemismo) dal mondo della ristorazione. Un mondo e un’intera categoria che si ritrova nuovamente in enorme difficoltà per la stretta operata dall’esecutivo e per tutte le misure adottate in questi mesi. Prima lo spauracchio del plexiglass, poi la capienza ridotta e il distanziamento tra i tavoli, poi le spese per l’igienizzazione del locale, infine la chiusura obbligata nel tardo pomeriggio.

Secondo quanto scrive quest’oggi il Corriere della Sera, la decisione governativa di operare il nuovo giro di vite è arrivata al termine del vertice che il premier Giuseppe Conte e il ministro della Salute Roberto Speranza ha avuto nel fine settimana con gli esperti del Comitato tecnico scientifico. A quanto pare, il ragionamento alla base della stretta è (stato) quello di togliere agli italiani la tentazione di uscire, inducendoli a rimanere a casa in sicurezza. Insomma, se i ristoranti e i locali sono chiusi per legge, a chi viene in mente di uscire per mangiarsi una pizza o bersi una birra? A nessuno, visto che le saracinesche di queste attività sono abbassate. Stesso discorso per piscine, palestre, cinema e teatri: chiudere tutto per evitare affollamenti in spogliatoio, in sala pesi e in platea.

L’obiettivo, ha raccontato l’inquilino di Palazzo Chigi, è quello di frenare la curva dei contagi e scongiurare il rischio di dover imporre un secondo lockdown prima, dopo o durante Natale. Uno scenario da incubo. Che governo e Cts vogliono evitare. "I contagi nei prossimi giorni continueranno a crescere, ma è importante da subito adottare sistematicamente le misure. Il virus circola in tutto il Paese. In alcune regioni la situazione è critica", ha dichiarato Brusaferro al Fatto Quotidiano. Nella chiacchierata con il quotidiano diretto da Marco Travaglio, infine, il presidente dell’Iss ha commentato lo spettro di una nuova serrata totale del Paese: "Il lockdown rimane l’ultima arma disponibile che tutti auspichiamo non sia necessario adottare.

Dipenderà molto dai nostri comportamenti: oggi siamo chiamati a ‘raffreddare’ la curva dei contagi con limitazioni importanti alla nostra socializzazione per avere tutti maggior serenità e sicurezza nei prossimi mesi".

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