Christian Movio dall'ospedale: "Così abbiamo ucciso il terrorista Amri"

L'agente Christian Movio racconta dal suo letto d'ospedale come lui è l'agente Luca Scatà sono riusciti a fermare Anis Amri. "Continuava a dire di essere di Reggio Calabria"

Christian Movio dall'ospedale: "Così abbiamo ucciso il terrorista Amri"

"Sono contento di essere stato utile in questo marasma che sta succedendo in Europa" - ha detto Christian Movio, l'agente di polizia rimasto ferito nello scontro a fuoco con Anis Amri.

Christian Movio è il poliziotto che insieme a Luca Scatà è riuscito a fermare il terrorista che lunedì ha ucciso 12 persone ai mercatini di Natale di Berlino. L'agente, dall'ospedale di San Gerardo di Monza, ha raccontato cosa è successo in quegli instanti in cui lui e il collega hanno fermato Anis Amri.

Il terrorista, quando è stato fermato per un controllo di routine, ha subito esclamato in italiano: "Non ho documenti, ma sono calabrese". "Continuava a dire che era di Reggio Calabria e che non aveva documenti, che li aveva lasciati da qualche parte" - spiega Movio. Gli agenti, a quel punto, gli hanno chiesto di appoggiare sul cofano della volante lo zainetto che portava sulle spalle.

In quel momento, Anis Amri ha infilato la mano nel suo bagaglio e ha estratto la pistola con la quale ha iniziato a sparare ferendo Chirstian Movio. Luca Satà, che era a qualche metro dal tunisino, ha premuto il grilletto della sua pistola e lo ha ferito mortalmente. Amri si è accasciato a terra ed è morto circa 10 minuti dopo.

"Il poliziotto ha fatto bene a sparare al terrorista. Io avrei fatto la stessa cosa. Non poteva certo aspettare che venisse ucciso" - ha detto Giuseppe La Grassa, il palermitano sopravvissuto alla strage di Berlino. L'uomo ha riportato ferite al volo e la frattura dello zigomo, ma è già tornato a Palermo con la moglie, Elisabetta Ragno, anche lei a Berlino il giorno dell'attentato.

"Quando ho saputo quanto accaduto - aggiunge - ho pensato che forse sarebbe stato meglio prenderlo vivo.

Forse poteva dare delle indicazioni su eventuali complicità. Perché certamente non è arrivato in Italia per caso, avrà avuto una rete di complici. Sono contento che l'agente ferito non sia grave potevano rischiare entrambi la vita. E' andata bene".

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