Al cinema, sul divano o in libreria: consigli per le Feste controcorrente

Al cinema, sul divano o in libreria: consigli per le Feste controcorrente

I regali che ti fanno capire di essere sconosciuto ai tuoi famigliari. Il pranzo troppo abbondante. I bambini che strillano come aquile. I litigi inevitabili appena si tocca la politica. I toni accesi per colpa dell'alcol. Insomma, il Natale o meglio il periodo natalizio e gli obbligatori appuntamenti che porta con sé. Il Natale sarebbe preghiera, speranza e anche una montagna di pacchettini sotto l'albero, per testimoniare affetto. Ma è noto come vanno le cose, nessuno è perfetto, si fa presto a incrinare la letizia e trasformarla in mestizia. Comunque, ecco qualche personalissimo consiglio per sfogarsi nella lettura, al cinema o davanti alla televisione, e non con la nonna durante il pranzo del 25 dicembre.

Partiamo dai libri. Bianco di Bret Easton Ellis si scaglia contro il politicamente corretto. Questa è l'epoca del vittimismo, dell'eufemismo, dell'ossessione per le politiche dell'identità: sessuale, razziale, etnica. Ogni minoranza, reale o sedicente, invoca il riconoscimento della propria diversità e indica il nemico oppressore: il bianco, laureato, ricco e conservatore. Il privilegiato dei privilegiati. Ogni critica è vissuta come un insulto. Fine di ogni dialogo.

E la narrativa? Basta tenersi lontano dai bestseller per trovare del buono e del buonissimo. Qualche titolo: L'impostura (Gog) di Georges Bernanos, la voce più alta della rivolta contro la modernità materialista e assassina. Tra i viventi, Éric Vuillard racconta il rapporto tra masse, leader e oligarchie senza cascare nei luoghi comuni sul populismo. Da leggere il suo La guerra dei poveri (Edizioni e/o) ambientato ai tempi di Thomas Müntzer (1489-1525), precursore della Riforma e condottiero di un esercito di disperati. Non è narrativa, ma fa capire la grandezza di un narratore, la biografia Oscar. Vita di Oscar Wilde (Utet) di Matthew Sturgiss. Wilde non era un semplice esteta ma uno scrittore convinto che la vita imitasse l'arte e che il progresso, qualunque cosa significhi questa parola, fosse in mano a pochi uomini capaci di osare. Lui osò. Sfidò le convenzioni. La relazione omosessuale che lo condusse in carcere non cambiò il suo affetto sincero per la moglie, l'amore travolgente per i figli (che gli furono disumanamente negati) e la lealtà perfino nei confronti di chi lo aveva tradito.

Avete presente Pinocchio? Forse fino a un certo punto. Il film di Matteo Garrone, nelle sale in questi giorni, ha una atmosfera inquietante, oscura, quasi horror. Ma non è una invenzione del regista. Rileggete Carlo Collodi e troverete molte scene sinistre: impiccagioni, funerali, metamorfosi misteriose. Nemmeno la Disney riuscì a trasformare la storia di Pinocchio in una favoletta edificante, come molti la considerano.

In televisione, c'è la serie The Loudest Voice, interpretata da un magistrale Russell Crowe, da Oscar immediato se esistesse la categoria del miglior attore televisivo. L'ex gladiatore neozelandese si cala nei panni del fondatore di Fox News, Roger Ailes. Geniale e discusso, Ailes ha inventato i programmi politici (e di infotainment) poi adottati in tutto il mondo. Per il pubblico, Ailes era una istituzione. Per i democratici, un incubo: Fox News aveva un punto di vista apertamente conservatore e repubblicano. Ailes ha costruito il suo impero in vent'anni. L'ha perso in quindici giorni nel 2016 in seguito a numerose accuse di molestie sessuali. Dopo le dimissioni, Ailes è stato consigliere di Trump, prima di morire.

La vicenda precede di poco quella del produttore cinematografico Harvey Weinstein e l'esplosione del movimento #MeToo.

Infine, ma solo perché non c'è bisogno di ripetere l'ovvio, il primo gennaio arriva nei cinema Tolo Tolo di Checco Zalone. Polemiche già in corso d'opera per il presunto «razzismo» del film.

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