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Cloud e «internet delle cose»: bere bene è il nuovo business

Acquisti tramite pc, smartphone, tablet e presto direttamente dalle cantinette frigo

Cloud e «internet delle cose»: bere bene è il nuovo business

Tradizione e innovazione brindano insieme alla crescita del settore vitivinicolo. Le nuove tecnologie dell'Information communications technology sono destinate a giocare un ruolo sempre maggiore anche in un mondo dove il richiamo ai sani valori del passato esercita sempre un fascino decisivo verso i consumatori.

Gli ultimi decenni hanno visto espandersi nelle cantine di ogni dimensione i software gestionali che integrano i processi fondamentali di un'impresa. Grazie alle piattaforme Erp ( Enterprise resource planning ), attività come l'acquisizione di ordini, la pianificazione degli acquisti e della produzione, la gestione dell'imbottigliamento, del magazzino e della logistica, la fatturazione attiva e passiva e l'adempimento di obblighi fiscali si sono integrate strettamente con l'obiettivo di rendere più efficienti e fluidi tutti i processi. Sul mercato It non mancano gestionali nazionali o internazionali con funzionalità dedicate ai processi tipici di questo comparto. Per di più, sempre più spesso queste soluzioni sono disponibili anche in modalità cloud , ovvero software-as-a-service (SaaS), consentendo alle imprese di evitare ingenti spese in conto capitale per hardware e applicativi. Per utilizzare questi ultimi è diventato sufficiente dotarsi di pc e device mobili (notebook, smartphone, tablet e altro) in grado di connettersi al server remoto del fornitore attraverso Internet. Le spese fisse si sono trasformate in canoni mensili e sono state archiviate le preoccupazioni per aggiornamenti, manutenzioni e problemi di compatibilità.

Il presente e il futuro del rapporto tra aziende enologiche e Ict prevede, però, molto di più. Con la diffusione dell'accesso a Internet da parte di un numero sempre crescente di consumatori, per le etichette del vino, dei distillati e dei liquori è diventato un must disporre di un sito web. Una vetrina ricca di contenuti e possibilmente accessibile da qualunque luogo e in qualunque momento semplicemente inquadrando con lo smartphone le etichette QRcode stampate sulle bottiglie oppure attivando la registrazione di «audiotag» trasmesse all'interno degli sport pubblicitari. Sempre più aziende integrano nei siti web, o in «app» sviluppare ad hoc per il loro marchio, soluzioni di commercio elettronico e di mobile commerce . Al fine di sviluppare la fedeltà al brand e raccogliere informazioni utili per il marketing, molti produttori e rivenditori aggiungono ai propri siti funzionalità «social» come le chat, le web videoconference, le newsletter e le community.

Tra le novità tecnologiche destinate a cambiare il modo di produrre e di fare business anche nel comparto enologico c'è da segnalare anche l'«Internet delle cose» (IoT), dove sensori, apparati e software interagiscono fra loro sulla base di standard e senza intervento umano. Ecco quindi debuttare soluzioni che raccolgono informazioni su condizioni meteo, del suolo e della salute delle piante e, dopo averle elaborate con programmi di analisi predittiva, inviare notifiche che aiutano a gestire al meglio le coltivazioni.

Un altro esempio di IoT prevede che cantinette frigo di nuova generazione rilevino l'asportazione di bottiglie dotate di tag a radiofrequenza (Rfid) e avvertano il consumatore - o il suo fornitore di fiducia - quando uno spumante o un barricato deve essere riacquistato.

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