Coronavirus

In coda per la spesa da paura. "Due casse d'acqua? Poche..."

Inutili gli appelli, supermercati presi d'assalto all'alba per fare scorta. Anziani in coppia per portare più borse

In coda per la spesa da paura. "Due casse d'acqua? Poche..."

Al discount di via Valassina, ai confini con Niguarda, la fila dei clienti in attesa di entrare gira intorno al parcheggio. È da qui che passano le ambulanze dirette all'ospedale del quartiere a Nord di Milano. «A ogni sirena, e sono tante, è un brivido lungo la schiena», ammette la signora Emma che aspetta da circa mezz'ora. Davanti ai supermercati cittadini anche ieri si sono formate lunghe code. Nonostante l'appello del sindaco Beppe Sala: «Restano aperti, non c'è motivo di accalcarsi». La gente non è tranquilla. Le file sono molto lunghe anche perché ogni persona è ben distanziata dall'altra e gli ingressi sono contingentati. Gli acquisti si sono concentrati nella mattinata e nel tardo pomeriggio. Le attese sono maggiori nei super più grandi, da 40 minuti a oltre un'ora. In quelli del tipo «express» si entra con più facilità. Oggi è probabile che non andrà meglio: i punti vendita saranno aperti solo mezza giornata.
Anche il Carrefour h 24 di via Farini ha ridotto gli orari. La gente in fila ha carrelli e carrellini. C'è la spesa per la famiglia, molto cibo per animali, qualcuno si lamenta per il limite di due casse d'acqua a testa. Le scene si ripetono, con le code che fanno il giro dell'isolato, all'Esselunga di viale Jenner, dove vengono fatte entrare cinque persone ogni cinque minuti. A quella di viale Umbria, alla Coop lì a fianco, a quella di piazza Gae Aulenti, al Pam di viale Sabotino, al Carrefour di corso Lodi. In molti negozi può entrare un solo componente della famiglia. Carla e Luigi però sono venuti insieme, lui aspetta fuori. «Siamo anziani ma autosufficienti - sottolinea - Però non abbiamo la macchina e per portare tutta la spesa serviamo entrambi».
Le guardie giurate all'ingresso dirigono i flussi. «È così da stamattina all'apertura - dice un vigilante - Vediamo facce conosciute, molti erano qui anche ieri o al massimo l'altro ieri. Chissà dove stipano tutta questa roba...». Un uomo, forse ubriaco, dà fastidio e i due si spintonano. Addio distanza di sicurezza. Alessia, studentessa fuori sede rimasta a Milano, è un po' in imbarazzo: «Lo so che hanno detto che i supermercati non chiuderanno... Però hanno ridotto gli orari e potrebbero farlo ancora». Anche davanti a Eataly c'è una ventina di persone, l'attesa è accompagnata dalla musica jazz in sottofondo. Da Peck invece, gastronomia di alta gamma in centro, c'è la chiusura anticipata ma tutto scorre tranquillo. Nessuno fuori e otto-dieci clienti tra gli scaffali. È nato pure un sito con la mappa dei super della città e per ognuno, in tempo reale, le persone in fila e i minuti necessari per poter entrare. Anche se dalle verifiche fatte sul campo le indicazioni non risultano granché precise.
«Ribadiamo - precisa Esselunga - che non esistono problemi di rifornimento di alcun genere alimentare». La catena ha creato canali preferenziali per il personale sanitario e per i volontari di Comuni e associazioni che fanno la spesa per chi ne ha bisogno. Fino al 3 aprile in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Liguria e Toscana la chiusura sarà anticipata alle 20 nei giorni feriali e l'orario della domenica sarà 8-15. Orari ridotti in tutta Italia fino al 29 marzo anche per Carrefour (8.30-19 nei feriali e 8.30-15 la domenica), per garantire il servizio e insieme i turni di riposo dei dipendenti. «Ai quali - spiega una nota - verrà corrisposto nei prossimi giorni un premio economico a riconoscimento del loro prezioso contributo». A Milano potenziata in alcuni punti vendita la consegna della spesa a casa per gli over 60. Alle 14 all'Esselunga di via Losanna ci sono 102 persone in fila. Qualcuno si arrende e si rifugia nella panetteria dietro l'angolo. La ragazza dietro al banco sorride sotto la mascherina, la radio suona: «Sembra la fine del mondo, ma mi calma...

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