Duro colpo al clan palermitano del Brancaccio. La polizia di Stato e la guardia di Finanza di Palermo hanno eseguito decine di arresti nei confronti dei maggiori esponenti del Mandamento mafioso di Brancaccio e di altrettanti loro complici, nonché al sequestro di numerose aziende, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro.
Tra i soggetti destinatari di custodia cautelare in carcere spicca Pietro Tagliavia, capo del mandamento mafioso di Brancaccio e della famiglia di Corso dei Mille, attualmente ai domiciliari. Le investigazioni, eseguite in coordinamento dalla squadra mobile e dal G.I.C.O. del Nucleo di polizia tributaria di Palermo, hanno fatto luce su numerosi episodi di minacce, danneggiamento, estorsione, furto e detenzione illegale di armi da parte di esponenti della cosca di Brancaccio, nonché di ricostruire l'intero organigramma delle famiglie mafiose appartenenti al mandamento, definendo ruoli e competenze di ciascun associato e, in particolare, individuando gli elementi di vertice.
È emerso dagli atti investigativi il totale controllo, da parte dell'associazione, di un gruppo imprenditoriale, distribuito su diverse Regioni ma particolarmente radicato in Sicilia e Toscana.Tra gli arrestati c'è anche Giuseppe Lo Porto, il fratello di Giovanni Lo Porto, l'operatore umanitario sequestrato da Al Qaeda nel 2012 e ucciso da un drone tre anni dopo in un raid antiterrorismo degli Usa nel 2015.
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