Cronache

Acido, il complice: "Il regista delle aggressioni era Alexander. Io e Martina succubi di lui"

Ha deciso di rispondere a tutte le domande di accusa e difesa Andrea Magnani, nel corso del processo ad Alexander Boettcher e Martina Levato, accusati di aver sfigurato con l'acido Pietro Barberini

Acido, il complice: "Il regista delle aggressioni era Alexander. Io e Martina succubi di lui"

"Provavo soggezione nei confronti di Alexander e anche Martina ne provava". Lo ha spiegato Andrea Magnani, il presunto complice di Alexander Boettcher e Martina Levato nelle aggressioni con l'acido avvenute tra novembre e dicembre, nel corso del processo, che si sta svolgendo con rito abbreviato, in cui broker e studentessa della Bocconi sono imputati per lesioni gravissime ai danni di Pietro Barbini. L'udienza si è svolta a porte chiuse e Magnan, che in qualità di indagato in procedimento connesso avrebbe potuto avvalersi della facoltà di non rispondere, ha deciso di farlo e si è sottoposto alle domande di accusa e difesa. Secondo quanto riferisce l'avvocato Paolo Tosoni, legale di Barbini, il presunto complice, al banco dei testimoni ha affermato che si è lasciato convincere da Alexander a fare tutta una serie di azioni in virtù di una soggezione da lui spiegata facendo riferimento a una sua situazione personale, famigliare ed economica faticosa. Ci teneva all'amicizia con Alexander che gli chiedeva di fare cose che lui ha fatto, non rendendosi conto dell'esito finale.

Il legale della vittima ha sottlineato che la deposizione di oggi ha "confermato esattamente la dinamica dei fatti come ricostruita dal padre di Pietro e dai testimoni".

Magnani, bancario e compagno di allenamenti in palestra del broker, avrebbe detto di aver preso "consapevolezza" della gravità di quello che stavano facendo a Barbini solo quando ha visto la studentessa bocconiana Martina Levato lanciare l'acido contro il 22enne. il giovane, secondo l'accusa, avrebbe avuto il ruolo di basista. In aula ha spiegato che sapeva soltanto che i due imputati volevano fargli "uno scherzo goliardico, perchè Barbini era di ritorno dagli Stati Uniti". Tra l'altro, Magnani ha raccontato che Boettcher gli aveva affidato un borsone con dei contenitori dentro, ma che, a suo dire, "là dentro c'era solo acqua".

Del presunto complice, gli educatori del carcere in cui è recluso dicono che è "ossessionato dalla forma fisica" , con un atteggiamento apparentemente ossessivo-compulsivo. Passerebbe, infatti, intere notti a fare flessioni determinando il fastidio dei compagni di cella che vorrebbero dormire in tranquillità. E si sarebbe più volte detto riconoscente al broker che gli ha fatto perdere peso.

Intanto, su richiesta dei medici legali è stato rinviato al 12 aprile il deposito della perizia sull'entità delle lesioni riportate da Pietro Barbini. La prossima udienza si terrà il 28 aprile con le deposizioni dei periti.

Non solo dei medici legali, ma anche degli esperti incaricati di svolgere una perizia psichiatrica sui due imputati.

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