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Conte e la gaffe sui parrucchieri: "Riapriranno il 1° giugno". Ironia e rabbia sui social

"I parrucchieri riapriranno il 1° giugno": l'annuncio di Conte ha scatenato ironia e rivolta sui social: oltre ad essere gli ultimi a riaprire, per loro c'è anche la beffa di un doppio festivo, prima il lunedì e poi la Festa della Repubblica del 2 giugno. "Ma Conte il calendario l'ha visto???"

Conte e la gaffe sui parrucchieri: "Riapriranno il 1° giugno". Ironia e rabbia sui social

Oltre al danno, la beffa: non solo parrucchieri e centri estetici saranno gli ultimi a riaprire, ma l'annuncio di Conte in diretta tv sulla Fase 2 di queste categorie sa quasi di presa in giro.

La doppia gaffe di Conte

"I parrucchieri riapriranno il 1° giugno": peccato che sarà lunedì, da sempre giorno di riposo settimanale per gli operatori del settore. Ma la beffa è doppia, perché il 2 giugno è la Festa della Repubblica, tutta Italia si ferma per celebrare l'unità nazionale raggiunta nel 1946. E quindi? Evidentemente se ne riparlerà il tre, fra oltre un mese.

La rivolta social

L'annuncio ha creato un putiferio tra gli operatori del settore inizialmente per la data di riapertura delle attività, in pratica gli ultimi assieme a bar, ristoranti, pasticcerie e gelaterie e costretti a stare fermi per un altro mese abbondante e, in secondo luogo, per la coincidenza con il lunedì. Sui social si è scatenato il "panico", con una vera e propria rivolta: Facebook e Twitter sono inondati da ore da commenti a metà tra l'ironia e la seria arrabbiatura. "Solo un maschio poteva annunciare la riapertura dei parrucchieri il primo giugno. Cioè un lunedì". “I parrucchieri che vogliono riaprire il 1° giugno ma è lunedì allora il 2 ma è festa: è una tragedia nella tragedia” osserva tanta gente sui social.

#parrucchieri trend topic

Come si legge sul Messaggero, la rabbia è montata anche per le indiscrezioni della vigilia che davano quasi per certa la riapertura di queste attività per il 18 maggio. "Ma Conte il calendario l'ha visto??", sbotta un utente, alludendo al fatto che, dopo il primo giugno, c'è il 2 giugno che è un festivo. È così che in poche ore l'hastag #parrucchieri si è piazzato ai primi posti nelle tendenze di Twitter in Italia.

Le perplessità del sindaco di Bergamo

Accanto ad ironia e vignette, c'è chi riporta la questione su un territorio concreto, come il sindaco di Bergamo Giorgo Gori."Riapre il gioco d'azzardo ma bar, ristoranti e parrucchieri restano chiusi fino all'1 giugno. Tre mesi e mezzo senza incassi: ma chi li regge? Si fissino criteri, distanze, capienze massime, ma si dia a questi operatori la possibilità di tornare al lavoro", sottolinea Gori."Il 1 giugno riaprono i parrucchieri, peccato non esisteranno più perché saranno tutti falliti", gli fa eco la giornalista di "Quarto Grado" Sabrina Scampini.

"Perchè così penalizzati?"

In questo caos, in tanti si pongono domande più che legittime. "Mi spiegate la differenza di pericolo di contagio, tra uno che entra in metropolitana o sul bus ed un cliente che entra su prenotazione, con le dovute precauzioni, in un salone di parrucchieri? Mi direte, è un lavoro di contatto ravvicinato: perché, in metro entri da solo?" È solo una delle tante osservazioni degli operatori del settore ma anche dei normali cittadini che da mesi non hanno più la possibilità di ricorrere alle consuete cure per l'aspetto fisico.

Inoltre, c'è chi pensa che una riapertura identica in tutte le regioni sia un errore, si sarebbe dovuto tener conto delle differenze sostanziali che c'è sui territori nazionali. "Trattare in ugual misura il parrucchiere lombardo e quello del Molise o della Basilicata è da pazzi.

Applicare alla stessa maniera disposizioni in Regioni come la Lombardia con 72889 contagi e Regioni come il Molise con 296 contagi è follia allo stato puro".

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