Conte entra in casa Inter Ma gli interisti già si spaccano

Conte entra in casa Inter Ma gli interisti già si spaccano

Il nostro meraviglioso pubblico. Si scrive, si dice così quando si vuole scrivere e si vuole dire il nulla. Le curve, la parte più calda di uno stadio, il cuore, la pancia del football, la passione ma, assieme, le minacce, i ricatti, le aggressioni, gli insulti, il razzismo, lo spaccio, il bagarinaggio. Questo è e che nessuno può contestare. L'arrivo di Conte all'Inter ha fatto eruttare i crateri di Milano e Torino, quelli nerazzurri e quelli bianconeri. Siamo ai comunicati, come quelli dei brigatisti e affini, annunci e avvertimenti, quasi ci fosse una sola parte, in esclusiva, depositaria della lealtà e dell'onestà. Un modo per farsi conoscere e, ahimé, riconoscersi, perché legittimati da molti, una parte della stampa e dell'opinione pubblica. La Nord interista sputa sul passato giudiziario di Conte, la ciurma juventina raccoglie firme per cancellare la stella dell'ex allenatore dall'hall of fame bianconero, aggiungendo pensieri e parole da trivio, come i complici milanesi, alcuni dei quali sono entrati nella cronaca nera per omicidio, già allegramente dimenticato come gli atti vandalici e criminali dei gentiluomini dell'Allianz. Intanto a Roma, James Pallotta scrive una lettera-romanzo, accennando, tra l'altro, alle minacce ricevute dai tifosi per fargli vendere il club, a Napoli De Laurentiis ha contro il popolo del S. Paolo, a Genova i camalli doriani vomitano di tutto contro Massimo Ferrero e quelli del Grifone non sanno più quale altra rumenta gettare addosso a Preziosi. È davvero un mondo social, il blob del tifo che è organizzato in nobili circoli culturali come si evince dalle insegne, fighters, ultras, drughi, commandos, feddayn, brigate. È il nostro meraviglioso pubblico, il dodicesimo uomo, senza di loro non si gioca, non si vince, si perde soltanto.

Il manifesto contro Antonio Conte è ridicolo e bugiardo, per fortuna c'è una fetta importante del tifo nerazzurro che sa reagire rispedendo al mittente quelle parole, quelle insinuazioni, quei concetti. Lo ha fatto, in verità voce nel deserto, Enrico Mentana, in modo secco, sulla sua pagina Facebook: «Ho appena letto un farneticante comunicato della Curva Nord dell'Inter sull'arrivo del nuovo tecnico Conte. Oltre al resto, già di per sé allucinante, c'è una lunga tirata sui trascorsi giudiziari di Conte. Scritta da chi si è macchiato di reati sportivi e penali a ogni stagione, pochi mesi fa ha orchestrato l'agguato contro i tifosi avversari prima di Inter-Napoli, e ne ha fatte di cotte e di crude, anche con cori indegni nei confronti di chiunque, giocatore nerazzurro o di altre squadre, non gli andasse a genio o non gli avesse baciato la pantofola. La gran parte dei gruppi ultras è così, ma del mal comune non so che farmene, e spero che la società e tutta la Lega di Serie A intraprendano una volta per tutte un'operazione di liberazione degli stadi, senza paura».

Nulla da aggiungere, se non il silenzio dinanzi ai miserabili.

Tony Damascelli

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