Cronache

Continua l'esodo dalla Libia, nuovo barcone in difficoltà nel Mediterraneo

Secondo Alarm Phone, 91 migranti si troverebbero in difficoltà su un barcone non lontano dalle coste libiche. Da Tripoli ancora non sono arrivati i soccorsi, l'episodio dimostra ancora una volta l'impennata di partenze dal paese nordafricano

Continua l'esodo dalla Libia, nuovo barcone in difficoltà nel Mediterraneo

Nonostante le rassicurazioni dei giorni scorsi del ministro dell’interno libico Fathi Bishaga, in visita a Roma all’inizio dell’ultima settimana, dalla Libia si continua a partire.

L’ultimo episodio in tal senso è stato raccontato nelle prime ore di questa domenica da Alarm Phone, il network telefonico che rilancia via Twitter le richieste di aiuto che arrivano direttamente dalle imbarcazioni in difficoltà.

Poco dopo le 9 del mattino, sul profilo social di Alarm Phone è apparso un post dove viene segnalata la presenza di un barcone in avaria con 91 persone a bordo: “Novantuno persone fuggite dalla Libia in grave pericolo! – si legge – Le persone a bordo ci hanno detto che stanno imbarcando acqua e che qualcuno è già caduto a mare”.

“Abbiamo informato le autorità alle 4.24 – scrivono ancora i membri di Alarm Phone – ma nessuno ha preso sufficiente iniziativa. Hanno bisogno di aiuto immediato”. Sotto il post, anche una mappa in cui viene localizzata l’imbarcazione in avaria. In particolare, i 91 migranti in difficoltà si troverebbero a poche miglia dalle acque territoriali libiche dinnanzi le coste comprese tra la capitale Tripoli e la città di Al Khums.

Probabilmente dunque, i migranti sono partiti da uno dei porti della Tripolitania usati dagli scafisti e dai trafficanti per immettere in mare numerosi gommoni e barconi diretti verso la Sicilia. Considerando la posizione del mezzo in questione, la navigazione potrebbe essere iniziata appena poche ore fa.

Attualmente, come rimarcato da Alarm Phone, nessuna autorità avrebbe iniziato le operazioni di salvataggio e nessuna motovedetta si starebbe dirigendo verso la zona in cui si trova il barcone in difficoltà.

Il mezzo, trovandosi a poche miglia dalla Libia, si trova in acque di competenza di Tripoli. Se confermata la situazione descritta da Alarm Phone, allora si potrebbe pensare come la Guardia Costiera libica in primis ancora non ha provveduto ad inviare propri mezzi in zona. Ed in effetti, come sottolineato dal network telefonico con un altro post sempre su Twitter, da Tripoli hanno fatto intendere di non essere in condizioni di intervenire: "Ci dicono - si legge sul post - Che i centri di detenzione sono pieni ed hanno bisogno di una soluzione".

La presenza di un altro barcone in avaria nel Mediterraneo centrale, è ulteriore testimonianza di come l’immigrazione dalla Libia sia tornata oramai a livelli più che preoccupanti. Il mese di gennaio ha segnato un importante picco di barconi partiti dalle coste del paese nordafricano, in Italia l’aumento di approdi su base annuale è stato del 700%.

Il mese di febbraio è partito sulla stessa scia. Per dare un’idea della situazione, lo scorso anno complessivamente in questo mese sono sbarcati 60 migranti. I dati del Viminale che riguardano la prima settimana di febbraio 2020, parlano di 409 persone arrivate irregolarmente nel nostro paese.

Un trend in rialzo dunque ancora più marcato, con la situazione che potrebbe diventare più preoccupante nei prossimi mesi primaverili ed estivi.

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