In Italia, il paese più colpito dalla pandemia da coronavirus dopo la Cina, continuano a scarseggiare le mascherine e i dispositivi di protezione individuale, soprattutto per il personale sanitario. Succede in moltissime case di riposo, ad esempio, dove gli operatori sono costretti a operare nell'incertezza più assoluta con turni massacranti, così come negli ospedali in prima linea. Medesimo discorso per gli oltre cinquecentomila addetti alle pulizie che stanno lavorando negli ospedali in condizioni estreme, facendo sacrifici enormi perché i Dpi in questo momento sono tutti destinati agli operatori sanitari, come denunciato Lorenzo Mattioli, presidente dell'Anip - Associazione nazionale imprese di pulizia di Confindustria in una dichiarazione rilasciata a LaPresse.
Come ricorda La Repubblica, l'Italia è il Paese dei 17 medici morti e dei 3.359 contagiati per coronavirus tra dottori e infermieri, e siamo preda di speculatori, italiani e internazionali. Sarebbero ben 19 milioni, riporta il quotidiano, le mascherine che la Protezione civile era convinta di aver reperito e che invece sono evaporate dal giorno alla notte, finite sul mercato. Secondo il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, l'Italia per fronteggiare l'emergenza coronavirus avrebbe bisogno di 90 milioni di mascherine al mese: basti pensare che la Lombardia, per coprire le esigenze delle sue strutture sanitarie, avrebbe bisogno ogni giorno di 300 mila mascherine chirurgiche, l'Emilia Romagna 250 mila. Numeri dai quali siamo assolutamente lontani.
In arrivo 3 milioni di mascherine da Cina, Egitto, India e Russia
E così la Protezione civile correre ai ripari: secondo quanto riportato dall'agenzia Nova, sono in arrivo per oggi in Italia circa 3 milioni di mascherine. Lo confermano fonti della Farnesina, che precisano: 1,2 milioni di mascherine arriveranno nel pomeriggio dall'Egitto, 40 mila dall'India; dalla Cina sono in arrivo 1,5 milioni di mascherine e 100 ventilatori polmonari, mentre dalla Russia partiranno verso l'Italia circa un milione di mascherine. Si tratta, riferiscono le fonti, del risultato di un'attività intensa portata avanti, in stretto coordinamento, dal ministero degli Affari esteri, dal ministero della Difesa, dalla Protezione civile e dal commissario straordinario all'emergenza Covid-19, Domenico Arcuri. Le stesse fonti spiegano inoltre che tutto il materiale sanitario sarà recuperato tramite mezzi dell'aeronautica militare. "C'è la necessità di reperire in tempi celeri il materiale sanitario che serviva a supportare principalmente il lavoro di medici e infermieri", viene spiegato.
In attesa del governo meglio comunque arrangiarsi, come ha fatto la Regione Veneto. Ma anche la Lombardia è pronta a fare da sola, come ha spiegato l'assessore all'ambiente, Raffaele Cattaneo, nel corso di una diretta Facebook.
"In una settimana abbiamo messo i mattoni della costruzione di una nuova filiera di produzione e fornitura" di mascherine e dispositivi di produzione, una filiera "lombarda e italiana" ha spiegato.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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