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Coronavirus, 31enne intubato allo Spallanzani: carica virale altissima

Il gestore di un pub si trova nel reparto di terapia intensiva dello Spallanzani. Era sano, in poco tempo la situazione è degenerata

Coronavirus, 31enne intubato allo Spallanzani: carica virale altissima

Un ragazzo di 31 anni è ricoverato a causa del coronavirus in gravi condizioni da mercoledì scorso all'ospedale Spallanzani di Roma. L’uomo, gestore di un locale molto conosciuto di Ostia, “La Casa Clandestina”, fino a qualche giorno fa era sano e in buone condizioni fisiche. Improvvisamente però le sue condizioni sono peggiorate. Diego Gianella, questo il suo nome, risultato positivo al Covid, era stato in un primo momento portato al Grassi di Ostia.

31enne positivo al coronavirus ricoverato in gravi condizioni

Preoccupazione da parte dei medici che lo hanno in cura. Il paziente infatti, nonostante la sua giovane età, era giunto al pronto soccorso con una forte insufficienza respiratoria, tanto da non riuscire a respirare autonomamente. Ancora pochi minuti e forse non ce l’avrebbe fatta a sopravvivere. Il suo apparato respiratorio, come diverse volte è avvenuto nei malati di coronavirus, è collassato improvvisamente. Il ragazzo, per il quale non vi era tempo di ricorrere alla mascherina d’ossigeno, è stato prima sedato e subito dopo intubato. La tac a cui è stato sottoposto il giovane ha sottolineato una polmonite interstiziale da coronavirus. Al ragazzo è stato fatto anche un tampone che ha confermato la sua positività al virus e una carica virale nei polmoni altissima.

Dopo l’esito del tampone il paziente è stato trasferito allo Spallanzani. Come riportato da Repubblica, i genitori di Diego, la sua ragazza Silvia, e i suoi amici non capiscono come sia potuta accadere una cosa simile. Il 31enne è stato descritto dai suoi familiari come un ragazzo sano, senza patologie attuali o pregresse, molto sportivo. Diego gioca a calcetto, ama i viaggi e la fotografia. Ha sempre fatto la vita di un ragazzo della sua età, qualche birra con gli amici, qualche sigaretta e la compagnia della sua fidanzata. Una vita normale insomma. Diego è molto conosciuto a Ostia, così come il suo camper zeppo di graffiti. Descritto come un ragazzo aperto al sociale, sempre pronto ad aiutare i bisognosi e impegnato nel volontariato e legato alla Caritas e alla lista civica Laboratorio Civico X, esperimento di sinistra che unisce diverse associazioni, volontari e la parrocchia di Santa Monica.

Uno sportivo dedito al volontariato

Non si capisce come un ragazzo giovane e sportivo sia costretto in un letto di ospedale, attaccato a un tubo senza il quale, in questo momento, non riuscirebbe a sopravvivere. A essere preoccupati non sono solo i medici che lo hanno in cura, ma anche i suoi genitori, Silvia, i suoi amici e tutti coloro che lo conoscono anche solo perché clienti del pub che gestisce. E proprio questo crea allarmismo: il locale è uno dei più frequentati sul litorale e in molti temono un focolaio. La Asl Roma 3, dopo aver chiuso il pub, ha avviato la consueta indagine epidemiologica. I collaboratori di Diego hanno reso noto con un post su Facebook che "l'ultimo giorno in cui il gestore ha messo piede nella Casa clandestina è il 6 ottobre e gli altri dipendenti si sono sottoposti al tampone rapido e sono risultati negativi. Nei giorni di chiusura verrà eseguita la sanificazione del locale". La preoccupazione è però ancora alta.

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