Coronavirus

Coronavirus, 7 nuovi contagi in Emilia-Romagna: i casi salgono a 16

Tutti i casi sono riconducibili al focolaio lombardo: si contano due nuovi contagi a Parma e altri cinque a Piacenza

Coronavirus, 7 nuovi contagi in Emilia-Romagna: i casi salgono a 16

La situazione Coronavirus in Emilia-Romagna si aggrava: ai 9 contagi registrati fino alla giornata di ieri, ora si aggiungono 2 nuovi casi a Parma e altri 5 (di cui 4 cittadini lodigiani) sono stati riscontrati a Piacenza. I due cittadini della provincia di Parma sono ricoverati in isolamento al reparto infettivi all'ospedale di Parma e sarebbero in buone condizioni. Salgono dunque a 16 i casi positivi al Covid-19. L'Amministrazione regionale ha fatto sapere che tutti sono "riconducibili al focolaio lombardo".

Stando a quanto si apprende, all'ospedale di Piacenza, si tratterebbe della compagna (isolata al suo domicilio), del figlio e della nuora (entrambi ricoverati a Piacenza) di un paziente già riscontrato positivo e ricoverato sempre a Piacenza, tutti e tre del lodigiano. Proviene dalla provincia Lodi anche una quarta persona, un uomo, ricoverato al nosocomio di Piacenza. La quinta invece è invece un'infermiera dell'ospedale piacentino, isolata a domicilio.

La situazione

Da viale Aldo Moro fanno sapere che dei 16 contagi, 6 sono ricoverati all'ospedale di Piacenza, 6 in isolamento a domicilio e 2 trasferiti dall'ospedale di Piacenza a quello di Parma, reparto Malattie infettive, dove si trovano anche i 2 pazienti parmigiani riscontrati positivi nelle ultime ore.

Perciò l'Emilia-Romagna ha deciso di intraprendere una serie di misure per tentare di arginare il Coronavirus: nell'ordinanza in vigore fino a domenica 1 marzo sono previste la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado e degli asili nido, la sospensione dell'attività didattica delle Università (lezioni, esami, sedute di laurea), di manifestazioni ed eventi e di ogni forma di aggregazione in luogo pubblico o privato, delle gite di istruzione e dei concorsi. Inoltre vi è la previsione dell'obbligo "da parte di individui che hanno fatto ingresso in Emilia-Romagna da zone a rischio epidemiologico come identificate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità di comunicare tale circostanza al Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda sanitaria competente per territorio per l’adozione della misura di permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva". Sospesi infine anche i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura.

Stefano Bonaccini ha voluto specificare che quelli in questione sono provvedimenti fondamentali "per far sì che si possa fronteggiare la diffusione del virus offrendo le migliori condizioni possibili di sicurezza e tutela ai cittadini".

Il governatore della Regione Emilia-Romagna ha costantemente riunito il Comitato di coordinamento regionale, gli assessori competenti e anche i componenti della nuova Giunta, informati della situazione e delle misure adottate.

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